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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Palermo

Operata per dimagrire, 35enne muore dopo un calvario di 45 giorni

Il marito di Valentina Trinca denuncia come la trentenne siciliana abbia iniziato ad accusare dolori subito dopo l'operazione.  I familiari: "Il medico ci ha detto che era 'esagerata'". Ma dall'ospedale replicano: "Rischi elevati, paziente era al corrente"

Alla stazione dei Carabinieri di Resuttana Colli di Palermo giace una denuncia-querela del marito di una giovane donna siciliana: Valentina Trinca, 35 anni il 30 maggio scorso si era sottoposta a un intervento per ridurre l'obesità in una clinica panormita ma il decorso si è concluso nel peggiore dei modi. 

Il marito, Stefano Enea, sporgendo denuncia, chiede giustizia per una morte che ritiene assurda. Valentina, madre di tre figli è deceduta al termine di un vero e proprio calvario, un mese e mezzo dopo il primo intervento.

"Dopo il primo intervento - si legge nella denuncia per presunto omicidio colposo presentata dall'uomo, Stefano Enea - Valentina aveva dei dolori addominali al basso ventre".

"Ci siamo subito accorti che le sacche di drenaggio erano sporche e le urine torbide. Il medico ha detto a mia suocera che i dolori erano dovuti al fatto che mia moglie era fumatrice". Alle insistenze dei familiari, si legge ancora nella denuncia, "il medico ha testualmente risposto che Valentina era 'esagerata'. Solo dopo due giorni dall'intervento è stata sottoposta ad una tac".

Come ricostruisce Daniele Ditta di Palermo Today sulle risultanze degli esami però non vi è chiarezza. In un primo tempo, riferisce sempre il marito della donna ai carabinieri, "abbiamo saputo che i dolori di Valentina erano dovuti alla presenza di una fistola". In seguito alla seconda operazione la versione data dai sanitari ai familiari sarebbe stata diversa.

"Il medico - viene messo nero su bianco nella denuncia - ha detto ai familiari presenti che non era una fistola, ma che nelle manovre ha toccato l'intestino. Non so come è successo perché era più a valle. Aggiungendo che c'era un perforamento all'intestino in peritonite, che aveva cercato di risolvere durante l'intervento". Nemmeno le successive cure però hanno prodotto gli effetti sperati, tant'è che Valentina è stata sottoposta al terzo intervento. Stavolta ad opera di un altro medico. Un altro calvario, aggravato "da una febbre persistente" e dal fatto che frattanto "i polmoni della donna erano collassati".

Sofferenze su sofferenze, che hanno portato la degente a due crisi respiratorie. "Negli ultimi giorni di vita - dice sempre il marito della donna - mia moglie non risciva più a bisbigliare, muovendo le labbra ci ha fatto capire che le faceva male il petto". Poi la morte. 

Le cartelle cliniche sono state sequestrate e sul corpo della donna è stata disposta l'autopsia.

Al racconto di Stefano Enea, supportato dalla mamma della vittima Carmela Di Maio e dal cognato Giuseppe Tordo (che ha scritto pure un lungo messaggio alla redazione di PalermoToday), fa da contraltare la ricostruzione dell'ospedale Villa Sofia: "La paziente era stata operata il 31 maggio scorso presso l’Unità operativa di chirurgia generale. Si è trattato di una paziente diabetica e ipertesa, sottoposta a bypass gastrico e a due successivi interventi in seguito a complicanze nel frattempo intercorse. L’ultimo intervento, effettuato il 10 giugno scorso, è stato seguito da un'importante complicanza polmonare, che non ha permesso per oltre un mese l’estubazione. La complicanza polmonare, consistente in una grave polmonite, ha provocato un successivo pneumotorace bilaterale che ha portato all’arresto cardiaco. La paziente al momento del decesso era già canalizzata e si alimentava con sondino nasodigiunale in quanto intubata".

"Occorre rilevare - fanno sapere dal nosocomio - come questo tipo di intervento, per le sue specifiche modalità, comporta sempre un elevato rischio, in merito al quale ovviamente la paziente stessa e i familiari sono stati pienamente messi al corrente. La Direzione strategica ha richiesto una relazione ai responsabili delle Unità operative che hanno avuto in cura la paziente. Attualmente non si osservano criticità nel percorso assistenziale. La Direzione esprime cordoglio ai familiari della signora e procederà con altri accertamenti per un ulteriore approfondimento della vicenda".

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