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Sabato, 30 Settembre 2023
Cronaca

Morto "per lavorare", due arresti: continua lo stillicidio di morti bianche

Dietro uno "sfortunato" incidente sul lavoro i Carabinieri hanno scovato una realtà molto più preoccupante che getta un'ombra cupa sulla sicurezza sul lavoro. Gli ultimi dati degli infortuni mortali mostrano come il 2019 rischia di essere l'anno peggiore

I carabinieri di Viterbo hanno arrestato un italiano ed un macedone a seguito dell'incidente mortale sul lavoro che si è consumato a Soriano nel Cimino lo scorso 19 giugno quando un 30enne rumeno è rimasto schiacciato da un trattore mentre stava raccogliendo legna lungo un dirupo.

Gli arrestati, datori di lavoro e amministratori di fatto di una società cooperativa agricola impiegata nell'attività di disboscamento nella zona montana Piangoli-Acquaspasa, sono accusati di omicidio colposo aggravato con espressa violazione di norme dettate a tutela della sicurezza dei lavoratori. Come accertato dai militari la vittima al momento dell'infortunio mortale, conduceva - sprovvisto di patente di guida e abilitazione alla conduzione del mezzo - una trattrice agricola gommata non idonea nella parte di bosco interessata, in forte pendenza (70%), che si è ribaltata più volte, per un tratto di oltre 60 metri fino a valle, sbalzando dalla cabina di guida il conducente, che è stato schiacciato dal mezzo.

Inoltre come accertato dai magistrati, quasi tutti i lavoratori dipendenti venivano impiegati nelle mansioni di taglio, raccolta e carico della legna senza una adeguata formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, utilizzando le attrezzatura in assenza di preparazione per l'uso. Sono stati ricostruiti altri due precedenti infortuni sul lavoro: il primo, non denunciato, avvenuto a Castel Giorgio (Terni), nel 2018 con un'analoga dinamica a quello mortale di Botan, in cui un rumeno di 31 anni, si ribaltò con una trattrice agricola riportando lesioni che aveva denunciato come caduta accidentale; il secondo nella primavera del 2019 a Piansano (Viterbo), in cui sempre un rumeno di anni, si è procurato un taglio ad una gamba con una motosega, riportando gravi lesioni.

Il 2019 rischia di essere il peggiore degli ultimi anni per morti sul lavoro

Dall'inizio dell’anno secondo i dati dell'osservatorio indipendente "caduti sul lavoro" sono morti 1258 lavoratori (compresi i morti sulle strade e in itinere) di questi 624 sui luoghi di lavoro, 32 gli schiacciati dal trattore con la Ministra Teresa Bellanova guida le Politiche Agricole. Dati che peggiorano quelli ufficiali diffusi dall'Inail.

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I dati degli infortuni con esito mortale denunciati all'Inail nel 2019 - Tutti i dati

A fronte di una sostanziale stabilità del numero complessivo degli infortuni sul lavoro denunciati all’Istituto tra gennaio e settembre, in aumento dello 0,05% rispetto all’analogo periodo del 2018 (da 468.471 a 468.698), le denunce di casi mortali sono state 780, 54 in meno rispetto alle 834 dell’analogo periodo dell’anno precedente (-6,5%). Nel dettaglio, i casi mortali occorsi “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno dal luogo di lavoro, sono stati 36 in meno (da 253 a 217), mentre quelli avvenuti “in occasione di lavoro” sono stati 18 in meno (da 581 a 563).

Sul calo dei decessi pesa il tragico bilancio dell’agosto 2018. La riduzione dei casi mortali, come sottolineato nel nuovo numero di Dati Inail, si ridimensionerebbe se non si considerassero gli incidenti plurimi, che nei primi nove mesi di quest’anno sono stati 16, per un totale di 34 vittime, contro i 18 occorsi nei primi nove mesi del 2018, in cui sono morti 67 lavoratori. Oltre la metà di questi 67 decessi è avvenuta nel solo mese di agosto, funestato da due gravissimi incidenti stradali occorsi in Puglia, in cui hanno perso la vita 16 braccianti, e dal crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 morti sul lavoro denunciate all’Istituto.

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