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Venerdì, 19 Aprile 2024
Criminalità

Napoli e Bari, è guerra senza frontiere tra clan: Scampia e Libertà come il Far West

Tra le Vele si spara per mettere le mani sul commercio di droga. Il rischio di una nuova faida, tra 'scissionisti' e 'girati' è alle porte e c'è chi propone di inviare l'Esercito. Nel capoluogo pugliese è invece tutti contro tutti. Allarme della Procura: "A fare fuoco sono giovani incoscienti"

E' guerra tra clan nelle due principali città del sud Italia. Napoli e Bari, da settimane, sono scenario di sparatorie, omicidi, gambizzazioni. Il numero dei colpi di pistola esplosi non si conta più.

Per questo, oggi, a Napoli il sottosegretario all'Interno, Carlo De Stefano, ha partecipato al Comitato per l'ordine e la sicurezza. Il Governo vuole far percepire la sua presenza alle istituzioni locali nel tentativo di mettere un freno al rischio, sempre più alto, che una nuova faida possa insanguinare la città, in particolare il quartiere di Scampia.

Contemporaneamente, da Bari, si leva l'allarme del procuratore aggiunto della Procura, Pasquale Drago: "In città" ha spiegato il pm che sta coordinando le indagini sugli ultimi agguati "c'è il rischio di una nuova guerra di mala". A preoccupare maggiormente è il fatto che - secondo gli investigatori - a sparare siano "giovani senza criterio", "incoscienti" che, come hanno dimostrato gli agguati avvenuti negli ultimi giorni al quartiere Libertà e a San Girolamo, non si fanno problemi a sparare in pieno giorno, e in luoghi anche molto frequentati.

GUERRA A SCAMPIA - Il rischio che una nuova faida possa insanguinare Scampia è al centro del lavoro comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica.

Dopo l'ultimo agguato costato la vita a Gennaro Ricci e il ferimento di altre due persone, le preoccupazioni diventano sempre più gravi. Nel quartiere vecchi e nuovi gruppi criminali potrebbero continuare a sfidarsi a colpi "di morti ammazzati" per il controllo delle piazze di spaccio.

Un affare ghiotto che nessuno intende lasciarsi sfuggire e che già nel 2004 ha scatenato la guerra tra gli uomini del clan Di Lauro, capeggiato da Ciruzzo ò milionario, ora in carcere, e un gruppo di ex fedelissimi, che deciso di mettersi in proprio, e per questo denominati gli 'scissionisti'.

Da qualche tempo nel quartiere è attiva una nuova formazione: quella dei 'girati', dapprima inquadrati negli scissionisti e che ora hanno deciso di mettersi in proprio per mettere le mani sul fiume di droga - dalla cocaina e alla eroina - che ogni giorno viene venduto a Scampia.

Nel caso Ricci, i sicari sono entrati in azione nella tarda serata e hanno sparato per uccidere utilizzando due pistole calibro 9X21. E l'obiettivo - così confermato dalle modalità dell'agguato - era proprio Gennaro Ricci, considerato dagli investigatori un emergente.

Video - Blitz antidroga alle Vele


La scorsa settimana a Terracina è stato ucciso Gaetano Marino. Bisognerà accertare se l'omicidio di martedì sera possa essere legato a quello di Marino.

Nella notte tra mercoledì e giovedì è stata ritrovata l'auto utilizzata dai killer per l'agguato contro Ricci. L'auto dei sicari è stata data alle fiamme mercoledì sera ed è completamente distrutta. Si tratta di una Volkswagen Polo di colore blu rubata lo scorso 25 agosto a Marano, nel napoletano. La vittima ne aveva poi denunciato la rapina alla polizia.

La Polo è stata abbandonata e poi data alle fiamme allo Scudillo, a Napoli. Le fiamme l'hanno completamente distrutta, a parte la targa grazie alla quale è stato possibile risalire al proprietario. Per gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli non ci sono dubbi: la Polo è l'auto usata dai killer per l'agguato alla Vela Celeste al viale della Resistenza.  

E così, dopo i tragici fatti di cronaca di queste ore, c'é chi come il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, ha già chiesto per Scampia misure eccezionali ed ha lanciato un appello al ministro degli Interni, Cancellieri. Ancor più preoccupato, il presidente della Municipalità, Angelo Pisani, ha chiesto l'invio dell'Esercito per arginare il rischio di una nuova faida. Lo spettro è il 2004-2005, periodo di una vera e propria mattanza con decine di morti lasciati sull'asfalto. (In collaborazione con Napoli Today)

PAURA PER LE STRADE DI BARI - L'ultimo momento di panico per le vie di Bari risale alla notte appena trascorsa: una sparatoria in via Napoli ha fatto precipitare il quartiere Libertà nel terrore. Sette colpi di pistola sono stati esplosi in un'area adibita a garage.

E' questo il quinto episodio di cronaca da registrare in appena otto giorni: è il segnale, secondo gli inquirenti, del ritorno di una guerra tra clan.

Il primo episodio si era verificato proprio al Libertà lo scorso 23 agosto, con il tentato omicidio di Pinuccio Mercante, detto "u drogat", storico boss del quartiere, al quale gli investigatori attribuiscono un ruolo di 'mediatore' tra gli interessi dei diversi clan baresi. Al ferimento di Mercante era seguito quello di Felice Campanale (altro cognome noto della malavita locale) al quartiere San Girolamo. Altri due episodi - questa volta senza feriti - si sono poi verificati a Palese e al San Paolo.

Nei giorni scorsi il procuratore aggiunto di Bari Pasquale Drago si è detto preoccupato per l'escalation di episodi criminali, esprimendo timore soprattutto per le modalità degli agguati, compiuti da "giovani incoscienti", spesso in pieno giorno e in luoghi molto frequentati. Per far fronte alla nuova emergenza criminalità, si sono tenuti dei vertici in Prefettura e in Procura per pianificare un controllo più capillare del territorio da parte delle forze dell'ordine. (In collaborazione con Bari Today)

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