"E' clinicamente morto Ciro Esposito", il tifoso del Napoli ferito prima della Coppa Italia
La vita del tifoso partenopeo ferito da colpi di arma da fuoco prima di Napoli - Fiorentina è appesa a un filo. A nulla sono servite le diverse operazioni alle quali è stato sottoposto. Annullati maxischermi per Italia-Uruguay a Scampia
La notizia purtroppo è arrivata, come in un macabro film, a poche ore da Italia-Uruguay, la partita che terrà tutti gli italiani con gli occhi incollati alla tv: Ciro Esposito è "clinicamente morto". Il 20enne tifoso del Napoli ricoverato al policlinico Gemelli dopo essere stato ferito a colpi di pistola prima della finale di Coppa Italia è stato dichiarato clinicamente morto nella stanza d'ospedale circondato dai suoi cari che, da quel maledetto 3 maggio, non hanno mai lasciato Roma. Il suo cuore - ha chiarito lo zio - batte ancora, ma il ragazzo è in coma irreversibile.
A nulla sono valse le operazioni per salvargli la vita, la prima delle quali al polmone. Ciro era in dialisi e non ha mai recuperato un'attività epatica pienamente efficiente. Secondo quanto si apprende, è stata però un'infezione a un polmone e un problema all'intestino a far precipitare la situazione.
Al capezzale del tifoso un via vai di gente: Alessandra Leardi, la mamma di Ciro, il fratello Michele, il padre, la fidanzata Simona, il presidente del Napoli Club di Roma.
Fin dalla mattina dalla pagina "Ciro non mollare" si è appreso che i medici del Gemelli hanno chiamato i parenti al capezzale del ragazzo. Sempre su Facebook, lo zio, Giuseppe Esposito, ha messo in evidenza un post: "Cari amici, adesso più che mai Ciro ha bisogno delle vostre preghiere". Padre Mariano, il cappellano del Cristo Re, intorno alle 13.30 ha dato l'estrema unzione al ragazzo: "Ciro è tenuto in vita dai farmaci" ha spiegato uno dei legali della famiglia Esposito, Damiano De Rosa. Intorno alle 14.30 la drammatica notizia: Ciro è morto. Per il dolore e il rispetto verso il dramma di Ciro, sono stati annullati i maxischermi che, a Scampia, avrebbero trasmesso la partita dell'Italia contro l'Uruguay.
Intanto, per l'omicidio di Ciro Esposito resta in stato d'arresto Daniele De Santis. Il presunto aggressore, ex ultras della Roma e militante dell'estrema destra capitolina, era stato fermato e ricoverato nel pomeriggio di domenica quattro maggio. Era stato operato al Gemelli - l'uomo era stato pestato dopo gli spari - ed è tuttora ricoverato al Cdt di Regina Coeli. Restano comunque, a più di un mese dalla gara e dall'agguato, ancora molti dubbi sulla dinamica.
De Santis era solo? Con lo stub che ha dato risultato parzialmente negativo, i pm sono convinti che sia stato davvero lui a sparare? E ancora: la sparatoria e il sangue nascondono qualcosa di più che una semplice rivalità calcistica? Tutte domande, per ora, senza risposta. Ma adesso è il momento di Ciro. Il resto verrà dopo.