E' morto Stefano Borgonovo

Alla fine non ce l'ha fatta. La "stronza", la Sla, se l'è portato via. Dopo cinque anni di dolori e sofferenze, Stefano Borgonovo è morto. Quarantonove anni vissuti da grande campione, in campo e fuori. Campione d'Europa e del Mondo con il Milan. Campione di coraggio nella vita. Una vita che ha voluto vivere sempre e comunque fino all'ultimo. Il campione nato a Giussano il 17 marzo 1964 lascia la moglie Chantal e i figli Andrea, Alessandria, Benedetta e Gaia.

Il 5 settembre 2008 annuncia di essere stato colpito, come accaduto ad altri calciatori, dalla sclerosi laterale amiotrofica e di non essere in grado di parlare se non per mezzo di un sintetizzatore vocale. Lo stesso sintetizzatore tramite il quale dice: "Io, se potessi, scenderei in campo adesso, su un prato o all'oratorio. Perché io amo il calcio". 

Subito dopo la scoperta della malattia crea la fondazione Borgonovo contro la Sclerosi laterale amiotrofica.Fondazione che resterà a testimoniare la forza d'animo di un fuoriclasse della vita. Uno dei momenti che senza dubbio ricodava con maggiore piacere è l'abbraccio che le vecchia glorie di Milan e Fiorentina gli avevano tributato l'otto ottobre 2008 quando le due squadre si sfidarono all'Artemio Franchi per un'amichevole dedicata proprio a Borgonovo. 

Incredulo, arrabbiato Massimo Mauro, ex calciatore che ha contribuito alla crescita delal fondazione. "Una malattia di merda...Povero Stefano, hai finito di soffrire" sono le uniche parole che riesce a pronunciare. 

Intanto, la nazionale di Prandelli scenderà in campo con il lutto al braccio contro la Spagna nella partita valida per la semifinale di Confederations Cup. Un gesto dovuto per un Campione. In campo e fuori. 

In queste ore sono tantissimi i calciatori e le società sportive che stanno ricordando la figura di Stefano Borgonovo. Tra i molti vogliamo citare Roberto Baggio, suo grande amico, che sul suo sito internet ha scritto: "Ciao Stefano, Eroe".