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Venerdì, 19 Aprile 2024
IL NATALE DELLA CRISI

Il Natale della crisi: il 94% degli italiani pranza a casa

Crollano le prenotazioni negli alberghi (solo 12 milioni gli italiani in vacanza quest'anno, -13% rispetto al 2011), ma crescono le spese per i cibi

ROMA - Una decisa flessione del numero dei vacanzieri e una crescita delle spese per i cibi. E' questa la fotografia scattata dal sondaggio Confesercenti-SWG sulle abitudini natalizie degli italiani. 

Niente pasto frugale, dunque. Gli italiani si dimostrano attenti alla tradizione e - complice la crisi - continuano a interpretare la cena della Vigilia come un evento domestico da passare attorno al tavolo con i parenti o con gli amici, celebrando l'evento soprattutto dal punto di vista gastronomico, spendendo a tavola un po' di più degli scorsi anni: è la prima inversione di tendenza dal 2009. In crisi invece la vacanza: quest'anno tra Natale e Capodanno si muoveranno complessivamente 12,4 milioni di italiani, una flessione del 13% rispetto al 2011, secondo Federalberghi e ACS Marketing Solutions.

"I restanti 47,6 milioni di italiani (pari a circa l'80% della popolazione) non si sposteranno di casa durante le festività" e "quasi 32 milioni (rispetto ai 24 milioni del 2011) non lo potranno fare per motivi economici", ha commentato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. "L'andamento delle imminenti vacanze natalizie degli italiani fotografa l'apice di una crisi che auspichiamo possa essere giunta al suo fondo".

POCHISSIMI AL RISTORANTE - Restando a casa, quasi tutti gli italiani passeranno il Natale - sia la cena della Vigilia oppure il pranzo - nel calore di un focolare, con la famiglia o le proprie conoscenze: un'intenzione segnalata addirittura dal 94% degli intervistati, il 3% in più rispetto allo scorso anno. Contestualmente, aumentano anche gli italiani che decidono di non festeggiare: quest'anno sono il 3%, il triplo del 2011. Diminuiscono, invece, i nostri concittadini che passeranno Vigilia o pranzo di Natale al ristorante, riducendosi a una pattuglia di intervistati, appena la metà dello scorso anno. Si dimezza anche la quota di chi passerà Vigilia o Natale in vacanza in Italia. Scompaiono, invece, gli italiani in viaggio all'estero. In calo anche chi passerà le feste al lavoro: dal 2% del 2011 all'1% di quest'anno.

NATALE A TAVOLA: E' QUI LA FESTA! - La festa è a tavola: cresce la spesa media (+10%). La crisi può aver influito sulla scelta di festeggiare dentro casa il Natale, ma di certo non ha spento la voglia di celebrare. Almeno a tavola: quest'anno gli italiani hanno intenzione di spendere per il menu natalizio il 10% in più rispetto al 2011, per una media di 97 euro a testa. In particolare, si assiste a una diminuzione consistente - per la prima volta dal 2009 - della quota di italiani indirizzati verso una scelta low-cost, con spesa contenuta entro i 75 euro: erano il 57% nel 2011, sono il 51% ora. Passano dal 32 al 34%, invece, i concittadini che spenderanno tra 76 e 125 euro, e dal 10 al 12% chi spenderà fino a 250 euro a persona. In ascesa anche i supermenu da oltre 250 euro, scelti quest'anno dal 3% degli italiani, contro l'1% del 2011. Gli italiani, dunque, tornano a mangiare a casa. Ma questo non vuol dire che la cena della Vigilia e il pranzo di Natale siano come quelli di una volta. "Innanzitutto nella quantità delle portate: che quest'anno sono di meno, ma più elaborate", spiega Gian Paolo Angelotti, presidente di Fiesa, la federazione della Confesercenti del settore alimentare. "Invece di due primi, molti clienti hanno optato per un solo piatto, di solito in linea con la tradizione locale. Confermato l'antipasto a base di pesce o di carni, dai gamberetti alle animelle, mentre calano i fritti.

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