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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tragedia di Nathan Labolani, l'appello: "No alla caccia di domenica"

Appello del ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, dopo l'incidente di caccia in Liguria in cui è stato ucciso un ragazzo, scambiato per un cinghiale

Un appello per indurre le regioni a "cancellare la domenica dal calendario venatorio". Intende lanciarlo il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, dopo l'incidente di caccia in Liguria in cui è stato ucciso un ragazzo, il 19enne Nathan Labolani, scambiato per un cinghiale.

Sono infatti le Regioni a decidere i calendari della caccia, in autonomia. A loro si rivolge il ministro dell'Ambiente. "La cosa più pericolosa", spiega al Corriere della Sera, "sono proprio le battute di caccia, e particolarmente le battute di caccia al cinghiale", perché "(...) i cacciatori tendono a sparare quando vedono qualcosa muoversi". Secondo il ministro dell'Ambiente, "questo appello alle Regioni è l'intervento più immediato che posso fare, ma adesso formalizzerò anche un appello al Parlamento perché si diano da fare per modificare la legge sulla caccia".

Le associazioni animaliste parlano di 400-500 milioni di animali selvatici all'anno uccisi nella stagione venatoria: in parlamento sono depositati diversi disegni di legge per modificare l'attuale normativa della caccia e tutti sono in termini restrittivi, proprio come ha in testa il ministro Costa. Che però conclude: "So che quello della modifica della legge è un iter necessariamente lungo. Le Regioni invece se vogliono possono proibire subito di sparare durante le battute di caccia la domenica, già domenica prossima. Ed evitare altre tragedie".

La tragedia di Apricale

La tragedia ad Apricale, nell'entroterra di Ventimiglia, provincia di Imperia: il 18enne, mentre stava passeggiando nei boschi, è stato ucciso dalla fucilata di un cacciatore, impegnato in una battuta di caccia al cinghiale a squadre.

Il giovane, di Ventimiglia, era nell'area boschiva quando, alle 8 di mattina, è stato colpito: la fucilata è stata esplosa da un giovane cacciatore, 28 anni, che stava partecipando ad una battuta di caccia al cinghiale. I carabinieri che sono intervenuti sul posto hanno accertato che fra i due non c'era nessun rapporto, né il ragazzo partecipava alla battuta: sarebbe stato colpito mentre passeggiava, trekking o alla ricerca di funghi, scambiato per una preda. La ferita all'addome non ha dato scampo al 18enne: inutili i soccorsi, anche del soccorso alpino, poco dopo il ferimento è deceduto. L'arma, una carabina Winchester magnum calibro 300, regolarmente detenuta, è stata sequestrata. Il 28enne che ha sparato aveva il porto d'armi da caccia da qualche anno, era in stato di shock, ed è rimasto sul posto in attesa dei carabinieri: è indagato per omicidio colposo.

Lipu: "Basta, istituzioni intervengano"

"La tragedia di Imperia, avvenuta nell'esercizio della pericolosissima caccia la cinghiale, effettuata con fucili e munizioni di grosso calibro e in un clima di crescente competizione tra squadra di cinghialai, deve spingere governo e istituzioni a modificare, con urgenza, le condizioni con cui si caccia in Italia": a chiederlo la Lipu, Lega italiana protezione uccelli, dopo l'incidente avvenuto ad Apricale dove un 18enne è stato ucciso da una fucilata mentre passeggiava per i boschi.

Per l'associazione "l'apertura della stagione venatoria va posticipata quantomeno al primo ottobre, per evitare che i cacciatori sparino nei boschi in un mese, quello settembrino, particolarmente frequentato da turisti, escursionisti, famiglie". Perché "un incremento delle misure di sicurezza è indispensabile anche per la caccia in generale, a partire dall'aumento della distanza di sparo dalle abitazioni, visto il grande disturbo e i rischi comportati e vista la crescente protesta dei cittadini". Ma - avverte la Lipu - "la deriva della caccia italiana non mette solo a rischio le persone: c'è un emergenza bracconaggio, fenomeno in aumento e a tratti dilagante, che solo negli ultimi giorni ha fatto vittime tra specie superprotette come falchi, aquile e rarissimi avvoltoi e per il quale la Lipu chiede un Daspo collettivo: nelle aree in cui si abbattono specie protette la caccia va sospesa, immediatamente e per lungo tempo". "E' insomma tempo - conclude la Lipu - di dire basta e di agire, attivare rimedi seri e rapidi, per il bene della sicurezza di tutti e della tutela del patrimonio naturale collettivo".

Scambiato per una preda: 19enne ucciso da un cacciatore 

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