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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Tunisia

Migranti, un altro tragico naufragio: già ripescati 22 cadaveri

Le autorità di Tunisi ritengono che l'imbarcazione fosse partita da Sfax la notte tra il 4 ed il 5 giugno. Tante partenze a maggio sulla rotta tunisina. Il bilancio si aggrava ora dopo ora

Il bilancio si aggrava ora dopo ora. Sono almeno 22 i morti a causa del naufragio di un barcone con 53 migranti a bordo al largo delle coste tunisine. Lo riportano i media locali dopo che nelle ultime ore sono stati recuperati altri corpi a nordest delle Isole Kerkenna. Secondo i media tunisini, fra le vittime, tutte probabilmente originarie dell'Africa subsahariana che sognavano di raggiungere l'Italia, c'è anche un bambino. Le autorità tunisine ritengono che l'imbarcazione fosse partita da Sfax la notte tra il 4 ed il 5 giugno. Il portavoce ufficiale del tribunale di Sfax, Mourad Turki, ha annunciato l'apertura di un'indagine per fare piena luce sul naufragio.

Le autorità tunisine, con l'aiuto di unità subacquee, sono ancora al lavoro per cercare eventuali superstiti. ''Il numero di morti sarà sicuramente più alto, ma al momento non si può sapere con esattezza quante persone stavano tentando la traversata - si legge in una nota di Romdhane Ben Amor, del Forum tunisino per i diritti economici e sociali (Ftes). ''Contestiamo l'attribuzione della provenienza delle persone solo sulla base del loro colore. Esistono anche tunisini con la pelle nera". Intanto il Ftdes ha accusato in un comunicato le politiche di non accoglienza dell'Unione europea, ''disposta a tutto pur di ostacolare l'arrivo dei migranti. Il Forum, da sempre critico nei confronti delle posizioni europee in tema migratorio, chiede anche alle autorità tunisine di trattare con dignità i cadaveri delle vittime, "assicurando loro una degna sepoltura e prelevando dei campioni di Dna al fine di inserirli in un database accessibile alle famiglie alla ricerca dei loro cari".

Nel solo mese di maggio la guardia costiera tunisina ha bloccato 1.243 persone pronte a salpare illegalmente, secondo i dati forniti da Ben Amor, il 68% delle quali di origine subsahariana e il 32% tunisina. Da quasi dieci anni non si assisteva a numeri di questa portata. Tragicamente facile prevedere con con la lunga estate alle porte, le partenze continueranno e il rischio di nuovi naufragi è alto.

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