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Martedì, 16 Aprile 2024
Migranti

Migranti sbarcati a Catania, i due giovani somali sono morti abbracciati

A bordo anche un giovane siriano ancora sotto choc dopo aver visto morire la famiglia sotto le bombe

Sono morti abbracciati i due giovani somali trovati senza vita a bordo della nave Diciotti sbarcata nelle scorse ore a Catania con a bordo 932 richiedenti asilo, sopratutto eritrei, molte famiglie con bambini. Purtroppo però non tutti ce l’hanno fatta. "Siamo rimasti molto colpiti per la morte dei due giovani somali" ha detto Sahar Ibrahim, mediatrice culturale di Intersos che era a bordo dell'imbarcazione della Guardia Costiera.

I due giovani, "erano un uomo ed una donna. Sono stati insieme per tutto il viaggio. Forse erano fidanzati, forse erano familiari. Non lo so, non è chiaro, ma sono morti abbracciati. Prima è morta lei, poi lui''. Secondo quanto riferito a Repubblica da Federica Montisanti dell'organizzazione Intersos, i due migranti sarebbero "morti di stenti prima ancora di essere soccorsi".

Le salme sono state portate nell'obitorio dell'ospedale Cannizzaro a disposizione del medico legale. Secondo i primi rilievi sembra esclusa la morte violenta. La Procura distrettuale di Catania ha aperto un'inchiesta delegando le indagini alla squadra mobile della Questura.

A bordo un giovane siriano sotto choc: "Ha visto morire la sua famiglia"

A bordo della nave anche un 30enne siriano ancora sotto traumatizzato dai bombardamenti che hanno colpito casa sua. "Per tutto il viaggio è stato molto spaventato ma noi abbiamo fatto di tutto per tranquillizzarlo” ha raccontato ancora la mediatrice di Intersos. "Ha visto morire i suoi familiari sotto le bombe. Ha subito uno choc''. Il giovane è arivato a bordo della nave Diciotti insieme ad una famiglia alla quale il padre l'ha affidato.

Il ragazzo, fa sapere la mediatrice culturale, aveva già dei problemi psichici ma quando hanno bombardato casa sua è andato fuori di testa. La storia del siriano la racconta anche il presidente della sezione provinciale di Catania della Croce Rossa Stefano Prinicipato. Il giovane, che assumeva già psicofarmaci, è ora stato affidato alla Asp e sarà curato. 

"Per tutto il viaggio - ha detto Principato - è rimasto abbracciato alla persona alla quale è stato affidato. Non ha detto una parola. Lui aveva già dei problemi a livello mentale ma ciò che gli è successo ha fatto peggiorare la situazione''.

La nave Diciotti sbarca a Catania | Video

Gli altri migranti sbarcati

Sul molo il personale per lo sbarco e anche investigatori della squadra mobile della Questura delegati dalla Procura distrettuale di Catania a svolgere le indagini del caso. Secondo le prime testimonianze, i migranti a bordo erano quasi increduli che il loro 'viaggio delle speranza' si fosse concluso in un porto sicuro. "Siamo sulla nave da tre giorni, oggi sono molto contenta: viva l'Italia" ha detto ai cronisti una donna dal ponte della Diciotti.  

Circa ottocento degli oltre novecento migranti arrivati a Catania su nave 'Diciotti' della Guardia costiera saranno trasferiti in altre regioni italiane. Gli altri resteranno in Sicilia.

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