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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso approda in aula

Niccolò Ciatti, al via il processo in Spagna. La rabbia dei familiari: "Avete ucciso nostro figlio"

Davanti al giudice sono attesi i due giovani imputati, Rassoul Bissoultanov e Movsar Magomadov, accusati di aver ucciso il 21enne davanti a una discoteca di Lloret de Mar

Al via a Girona, in Spagna, il processo per l'omicidio di Niccolò Ciatti, il 21enne di Scandicci (Firenze) pestato a morte la notte tra l'11 e il 12 agosto 2017 in una discoteca di Lloret de Mar. Davanti al giudice Susana Perez Puerto sono attesi i due giovani imputati, Rassoul Bissoultanov e Movsar Magomadov, entrambi ceceni. La tensione è alta: "Assassini, avete ucciso nostro figlio"; avrebbero urlato i familiari di Niccolò quando hanno visto arrivare gli imputati davanti all'ingresso del tribunale. A riportare l'episodio è Il Corriere della Sera che spiega come gli agenti del Mossos de Esquadra siano poi intervenuti a placare gli animi. 

La procura ha chiesto 24 anni di carcere e altri 9 anni di libertà vigilata per Bissoultanov, accusato di omicidio volontario, perchè quando sferrò il calcio in testa a Ciatti non poteva non sapere che poteva essere un atto fatale. Per la difesa di Bissoultanov si trattò di un omicidio preterintenzionale e ha chiesto per il 28enne una pena non superiore ai 5 anni: il calcio in testa sarebbe stato sferrato senza la volontà di uccidere. La pubblica accusa ha ritenuto, invece, che non ci siano responsabilità da parte dell'altro ceceno. Una tesi che contrasta in parte con quella del legale della famiglia Ciatti secondo il quale entrambi gli imputati sono responsabili di omicidio volontario.

L'omicidio di Niccolò Ciatti

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Bissolultanov, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di lotta chiamata Mma, la notte tra l'11 e il 12 agosto del 2017, sulla pista da ballo della discoteca St Trop, insieme a due connazionali, improvvisamente prese di mira Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo con i suoi amici l'ultima serata della vacanza in Costa Brava. Così iniziò il pestaggio mortale. Bissoultanov, poco più grande di Niccolò, sferrò un violentissimo calcio alla testa del ragazzo di Scandicci, che non si rialzò più. Morì in ospedale alcune ore dopo. Almeno un altro del terzetto dei ceceni, Movsar Magomadov, avrebbe preso parte attiva al pestaggio e per questo è stato anch'egli accusato di omicidio.

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