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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ricercato / Spagna

In fuga l'uomo condannato per l'omicidio di Niccolò: "Ora il processo in Spagna si interrompe"

L'avvocato che difende Bissoultanov nel procedimento aperto in Italia: "Non so dove sia, gli ho mandato un messaggio ma non ha risposto"

"Bissoultanov? Non lo sento da un mese, non so dove sia, gli ho mandato un messaggio venerdì scorso in concomitanza con l’udienza del suo processo a Roma ma non ha mai risposto". A dirlo è stato l’avvocato Francesco Gianzi, difensore nel processo in Italia di Rassoul Bissoultanov, il 29enne ceceno condannato in Spagna a 15 anni di reclusione per la morte di Niccolò Ciatti. Il ragazzo 22enne di Scandicci (Firenze) venne pestato senza alcun motivo la notte tra l'11 e il 12 agosto 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, nota località della Costa Brava, dove si trovava in vacanza con alcuni amici.

Lo scorso 3 giugno Bissoultanov è stato condannato per l'omicidio del giovane Niccolò e nei giorni scorsi i giudici del tribunale di Girona hanno determinato la pena che il ceceno dovrà scontare: 15 anni, contro i 24 anni chiesti dal pm. Una sentenza contro cui la famiglia di Ciatti ha presentato ricorso. Sta di fatto che di Rassoul Bissoultanov però si sono perse le tracce. Il ceceno non si è presentato questa mattina davanti al Tribunale spagnolo di Girona dove era fissata l'udienza per la carcerazione.

A riportare le parole del legale è l'agenzia AdnKronos. "In Spagna non è possibile il processo a un latitante né in contumacia - precisa Gianzi - quindi ora il processo di appello si blocca ed è possibile a questo punto che diventi definitivo prima quello nostro in Italia" spiega in riferimento all’ordinanza dei giudici della Terza Corte d’Assise di Roma con cui si è deciso di far proseguire il procedimento aperto in Italia, parallelamente a quello spagnolo. Per il processo in corso a Roma, che riprenderà a settembre, si aprono quindi scenari diversi. Bissoultanov però è sparito. Il giudice spagnolo ha emesso nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale

Il padre: "L'assassino di Niccolò da oggi è un ricercato"

Luigi Ciatti, padre di Niccolò, non riesce a capacitarsi. "Con tutta la rabbia, con tutto il dolore che abbiamo dentro, da oggi il ceceno assassino di Niccolò è un ricercato", scrive su facebook. "Nei suoi confronti il Presidente del Tribunale di Girona ha dovuto richiedere l'emissione di mandato di cattura internazionale, forse così bravo come veniva descritto nella sentenza non lo è. Vergogna. Continuate a dimostrare l'incapacità di capire il valore della parola giustizia". 

"Dire che sono indignato è poco" ha detto Ciatti in mattinata, "dire che sono arrabbiato è altrettanto poco e forse arrabbiato non è nemmeno il verbo che vorrei usare. I nostri timori, le nostre paure si sono avverate. Lo abbiamo detto in mille modi: attenti quello scappa. Mio figlio è stato ucciso senza un motivo, a sangue freddo, mentre ballava da un uomo che non è certo un bravo ragazzo. In questa vicenda il solo condannato vero è Niccolò, perchè il suo assassino è ancora libero. Spero che il giudice spagnolo abbia una coscienza e si renda conto del suo comportamento. Tra il verdetto della giuria popolare e la sentenza che ha inflitto la pena è passato più di un mese! Ma come si fa? E' chiaro che un assassino in queste condizioni cerca di farla franca, e così è successo". 

La morte di Niccolò

Secondo quanto ricostruito durante le indagini, Bissolultanov, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di lotta chiamata Mma, la notte tra l'11 e il 12 agosto 2017, sulla pista da ballo della discoteca 'St Trop', insieme a due connazionali, improvvisamente prese di mira Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo con i suoi amici l'ultima serata della vacanza in Costa Brava. Così iniziò il pestaggio mortale.

Bissoultanov, poco più grande di Niccolò, sferrò un violentissimo calcio alla testa del ragazzo di Scandicci, che non si rialzò più. Morì in ospedale alcune ore dopo. Anche Magomadov avrebbe preso parte al pestaggio, e alcuni video girati dai presenti in discoteca e le testimonianze degli amici di Niccolò lo confermerebbero. Lo scorso 20 maggio la Cassazione ha annullato la scarcerazione di Rassoul Bissoultanov, estradato dalla Germania in Italia e scarcerato il 22 dicembre 2021 dai giudici della Corte d'Assise di Roma. Il ceceno nel frattempo però è tornato in Spagna dove per lo stesso caso era già stato aperto un processo, che agli inizi di giugno si è concluso con il verdetto di condanna del Tribunale provinciale di Girona.

Nel frattempo va avanti il processo in Italia per l'omicidio di Niccolò Ciatti. Lo scorso 8 giugno i giudici della Terza Corte d'Assise di Roma hanno dichiarato "infondata" l’istanza avanzata dalla difesa di Rassoul Bissoultanov, con cui chiedeva di chiudere il processo italiano, per il ne bis in idem, alla luce della sentenza di primo grado pronunciata nelle scorse settimana dai giudici spagnoli che hanno condannato il ceceno per omicidio volontario aggravato.

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