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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il caso

Niccolò Ciatti massacrato di botte e ucciso: perché Bissoultanov è stato scarcerato

Il ceceno è imputato per l'omicidio del giovane di Scandicci. Secondo fonti investigative potrebbe esserci un difetto di procedibilità. Il padre del giovane: "Rabbia e amarezza"

È stato scarcerato il ceceno Rassoul Bissoultanov, imputato per l'omicidio per l'omicidio di Niccolò Ciatti, il giovane di Scandicci (Firenze) che venne ucciso nel 2017 in Spagna. Ciatti, all'epoca 21enne, venne pestato a morte, senza alcun motivo, la notte tra l'11 e il 12 agosto in una discoteca di Lloret de Mar dove si trovava con gli amici.

Bissoultanov ha lasciato il carcere di Rebibbia a pochi giorni dall'inizio del processo a Roma, fissato per il 18 gennaio. Una notizia che "lascia davvero sconcertati e disorientati" ha fatto sapere il sindaco di Firenze Dario Nardella aggiungendo che "al momento non sono pervenute le motivazioni ai familiari". 

Alla base della scarcerazione, riferisce l'agenzia Adnkronos citando fonti vicine agli inquirenti, potrebbe esserci un difetto di procedibilità: i giudici della Corte d'Assise di Roma hanno ritenuto che Bissoultanov non era presente sul territorio italiano quando è stata emessa la misura di custodia cautelare e quindi è scattato l'annullamento.

''Adesso temo sia a rischio la possibilità che sconti la pena'' afferma il legale della famiglia Ciatti, l'avvocato Agnese Usai. ''Certo, non credo si presenterà all'udienza - aggiunge - non so se lascerà l'Europa, in modo da non essere attinto dal mandato di arresto europeo, o se andrà in Spagna, che aveva già negato l'estradizione e dove il processo è stato sospeso".

Il padre di Niccolò: "Rabbia e amarezza, in 4 anni nessun processo"

"C'è più amarezza e rabbia che tristezza, ci sta succedendo di tutto - ha detto Luigi, padre della vittima -, ci hanno portato via il nostro Niccolò per niente, con quella violenza assurda; in Spagna in 4 anni non sono stati capaci di fare un processo, ora aspettavamo il processo a Roma, che si apre il 18 gennaio, ma un giudice della Corte di Assise ha liberato Bissoultanov''.

Ora il presunto assassino "è libero chissà dove, certamente non in Italia né in Spagna, e non capiamo il motivo di questa assurdità. Non ci rassegniamo ma proviamo tanta rabbia - aggiunge Ciatti - Abbiamo una giustizia brava a difendere gli assassini e impotente nel difendere le vittime innocenti''.

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