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Venerdì, 19 Aprile 2024
Come sta / Varese

Nicolò Maja: segnali di risveglio per il ragazzo sopravvissuto alla strage di Samarate

Secondo l'avvocato di famiglia il giovane sarebbe in grado di "rispondere a gesti alle domande". A compiere il duplice omicidio, costato la vita alla madre e alla sorella di Nicolò, sarebbe stato l'architetto Alessandro Maja

La prognosi non è stata ancora sciolta ma Nicolò Maja, unico sopravvissuto alla strage di Samarate, sembra dare segni di miglioramento. Secondo quanto riferito all'Ansa dall'avvocato di famiglia Stefano Bettinelli, il giovane sarebbe sveglio "e sembra davvero riesca a rispondere, anche se a gesti, alle domande". "Una notizia bellissima" ha detto l'avvocato, aggiungendo però che "il percorso sarà molto, molto lungo". 

Nicolò, 23 anni, sarebbe stato colpito ripetutamente alla testa con un martello dal padre e non è escluso che sia stato ferito anche con l'uso di un trapano. Nella strage, avvenuta lo scorso 4 maggio in un'abitazione di via Torino a Samarate (in provincia di Varese), erano invece rimaste uccise la madre, Stefania Pivetta, 56 anni, e la sorella Giulia Maja di 16 anni. A compiere la mattanza sarebbe stato proprio il papà di Nicolò, Alessandro Maja (nel riquadro della foto-copertina), interior designer con uno studio sui Navigli a Milano. 

Il 'quadro familiare' emerso dai racconti dei parenti sarebbe quello di una situazione più tesa del solito. Maja si sarebbe più volte lamentato delle spese in famiglia, della situazione del suo studio professionale dopo il covid, dei conti economici. Un clima che, secondo quanto viene raccontato, avrebbe fatto scaturire litigi negli ultimi tempi. Fino a quel drammatico mercoledì quando l'architetto avrebbe compiuto una vera e propria mattanza. 

Alessandro Maja e le parole scioccanti alla figlia prima della strage

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