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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Nella Grecia della crisi c'è chi vince protestando: la storia di Nikos

Stava morendo, fino a qualche giorno fa, per protesta. Ma Nikos Romanos, 21 anni, ha vinto la sua battaglia e adesso potrà andare all'università. Dalla Grecia una storia di lotta e di coraggio, che ha coinvolto un'intera società

C'è chi lo ha paragonato a Alekos Panagulis, rivoluzionario anarchico, compagno di vita di Oriana Fallaci. Lui aveva provato a uccidere un dittatore, Nikos Romanos invece stava per morire. Era stato arrestato nel febbraio del 2013 insieme ad altri tre giovani, dopo aver rapinato una banca a Valvento, nel nord del paese. Viene condannato a 15 anni e undici mesi di carcere e da qui denuncia spesso le violenze che subisce da parte degli agenti della penitenziaria: poesie, lettere, dichiarazioni, Nikos vuole che la gente sappia cosa gli sta accadendo. 

Il 10 novembre Nikos ha iniziato lo sciopero della fame dal carcere di Koridallos, in Grecia. Perché? Ha vent'anni, ha studiato e vuole laurearsi. Passa il test d'ammissione alla facoltà di Amministrazione delle aziende sanitarie di Atene. Lo stesso presidente della Repubblica gli fa i complimenti, il ministro della Giustizia gli regala 500 euro. Lui rifiuta il tutto, non vuole compromessi. Da allora gli è stato detto che non potrà frequentare l'università proprio dal guardasigilli e lui così ha iniziato la sua protesta. Che si aggrava: finisce in ospedale a inizio dicembre. 

C'è una parte del paese che gli sta a fianco: è la Grecia delle manifestazioni e delle proteste, degli studenti, dei precari e di chi paga la crisi. Così in tante città ci sono cortei, manifestazioni, occupazioni in solidarietà con Nikos, come quella all'università di Atene il primo dicembre. Il giorno dopo migliaia di persone sfilano per le strade della capitale e il presidente Antonis Samaras chiede alla sua famiglia un incontro, da cui Nikos si dissocia. Lui con le autorità non ci parla.


Nel giorno in cui il giovane annuncia che inizierà anche lo sciopero della sete, nonostante le sue condizioni, arriva la notizia: potrà frequentare l'università e lo farà con un braccialetto elettronico. Quella Grecia accanto a lui festeggia e Nikos scrive:

La lotta comporta anche delle perdite. Lungo i sentieri che conducono verso una vita dignitosa dobbiamo prendere la morte per mano, rischiando di perdere tutto o di vincere tutto. 

Ma come è possibile che un ragazzo di 21 anni riesca a mobilitare una società civile intera? Nikos è cresciuto in fretta, nella Grecia dell'austerity: il 6 dicembre del 2008 usciva di casa per andare alla festa di compleanno di un suo amico, in un quartiere di Atene, Exarchia. Insieme a lui un suo compagno di scuola e amico, Alexis Grigoropoulos. Tutti e due hanno 15 anni e scherzano su quanta polizia ci sia nel quartiere dove stanno passeggiando, passando davanti ad alcuni poliziotti fanno delle battute. Gli agenti rispondono sparando e Alexis muore, tra le braccia di Nikos che cerca di soccorrerlo

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