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Venerdì, 19 Aprile 2024
MANIFESTAZIONI / Torino

No tav in corteo: in 20mila per i dieci anni "della liberazione di Venaus"

Strade invase in Val Susa da migliaia di attivisti che hanno raggiunto lo "storico" presidio: dieci anni fa il famoso taglio delle recinzioni e l'occupazione dell'area che avrebbe dovuto ospitare il primo cantiere dell'alta velocità

VAL SUSA (TORINO) - No Tav ancora in strada in Val Susa, in corteo, per ricordare il decimo anniversario della "liberazione di Venaus". Secondo gli organizzatori sono 20mila gli attivisti che da Susa hanno raggiunto lo "storico presidio di Venaus" per ricordare uno dei momenti più importanti per il movimento. 

DIECI ANNI DOPO - L'8 dicembre 2005 gli attivisti tagliarono le recinzioni e occuparono l'area di quello che doveva essere il primo cantiere della linea alta velocità Torino-Lione, poi trasferito a Chiomonte. Per le forze dell'ordine, che hanno seguito il corteo, i partecipanti sono stati molti meno: 3000-3500. Per tutti è comunque un corteo pacifico. Gli agenti hanno seguito il corteo fino all'arrivo a Venaus, dalla testa alla coda, e continuano a monitorare il presidio, e "non c'è stato alcun momento di tensione".

"LA RESISTENZA CONTINUA" - Uno striscione ha aperto il corteo "8 dicembre 2005 - 8 dicembre 2015 ora come allora la resistenza continua", dietro, come sottolineano gli stessi attivisti entusiasti sui social, "un serpentone lunghissimo", "da qui non vediamo né testa, né coda" perché "10 anni dopo la resistenza continua" e "Siamo sempre qui, passo dopo passo fino a fermarvi", "siamo #notav fermarci è impossibile". 

SINDACI, POLITICI ... E NONNI - Anche i "sindaci #notav in forze" hanno partecipato al coreto: un gruppetto con la fascia tricolore ha portato lo striscione, anch'esso tricolore, "amministratori Valle di Susa". C'è il 5stelle Alessandro di Battista e Giorgio Cremaschi, l'ex Fiom che twitta: "Il popolo della vera #sinistra è in corteo #notav in #ValleSusa e il #Pd è suo avversario". Presenti anche bambini, a portare un lenzuolo e la scritta rossa: "No tav dai nonu ai cìt", dai nonni ai nipoti. 

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