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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Non è libertà

"I vaccini sono brodaglia" e il no vax finisce sotto inchiesta

L’uomo ha condotto una sua personale "battaglia" social contro vaccini, ma adesso sono guai

Era un susseguirsi di post contro le mascherine, contro il Governo, contro ogni restrizione, contro il Covid che, a detta sua era un’invenzione, contro i vaccini, definiti “brodaglia”. Così un pensionato di Cremona di 66 anni scriveva tutti i giorni in un gruppo Facebook dedicato ai residenti della città lombarda. Parole in libertà, di fronte alle quali però un pm ha ravvisato un reato, quello di "istigazione alla disobbedienza delle leggi”. Per la Procura l’uomo ha indotto delle persone a disobbedire alle leggi dello Stato, in questo caso quelle anti Covid, inducendo anche le persone a non vaccinarsi. La notizia è di oggi, quando il 66enne ha di fatto ricevuto l’avviso di garanzia.

Per molto tempo l’uomo ha condotto una sua personale “battaglia” social contro vaccini, ma anche mascherine anti Covid, definendo quest’ultime "causa di lento ed inesorabile suicidio». E ancora, scrive il pm Lisa Saccaro, frasi "che definivano falsi i numeri dei decessi da Covid 19", e "che descrivevano i metodi diagnostici della malattia come bufale create da una medicina che prende in giro tutti gli italiani”.

L’uomo non ha mancato di commentare sempre via social: "A mio parere ci troviamo di fronte ad una caso più unico che raro dove una persona viene portata in Tribunale per avere espresso delle opinioni, un fatto contemplato dalla nostra Costituzione. Se mi accusano di aver commesso un delitto per quelle frasi, mi pare che siano accuse estremamente leggere, sottili. Tutti gli italiani allora potrebbero essere, d'ora in poi, accusati".

Che cosa prevede il reato di istigazione a disobbedire alle leggi

L’articolo 415 del Codice penale prevede che “chiunque pubblicamente istiga alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico, ovvero all’odio fra le classi sociali, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni”.

Dunque il reato mira a punire chi, in qualche modo, riesce ad istigare altre persone, a violare le leggi, sovvertendo in qualche maniera l’ordine pubblico e dando il là ad un atteggiamento da parte di altre persone che possa portare al disordine sociale. Alla base ci deve essere un agire pubblico e i social network lo sono a tutti gli effetti.

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