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Giovedì, 18 Aprile 2024
La polemica

Cosa rischia la poliziotta no green pass Nunzia Alessandra Schilirò sotto provvedimento disciplinare

Per la ministra Lamorgese quelle pronunciate nel corso di una manifestazione contro il certificato verde da parte della vicequestore sono parole "gravissime". La sua carriera ora potrebbe essere incrinata

Un'azione disciplinare da parte della Questura di Roma è già stata avviata nei confronti di Nunzia Alessandra Schilirò, la vicequestore salita sul palco della manifestazione no green pass nella Capitale sabato, che ora rischia dal "semplice" richiamo vocale fino alla destituzione. Potrebbe anche subire la deplorazione, disciplinata dall'articolo 5 del D.P.R. 737/1981, ossia una "una dichiarazione scritta di formale riprovazione" che comporta "il ritardo di un anno nell'aumento periodico dello stipendio o nell'attribuzione della classe di stipendio superiore, a decorrere dal giorno in cui verrebbe a maturare il primo beneficio successivo alla data nella quale la mancanza è stata rilevata" e "può essere inflitta anche in aggiunta alla pena pecuniaria in relazione alla gravità della mancanza e alla personalità del responsabile".

Con la deplorazione vengono punite "le abituali o gravi negligenze nell’adempimento dei propri doveri; le persistenti trasgressioni già punite con sanzioni di minore gravità; le gravi mancanze attinenti alla disciplina o alle norme di contegno; le mancanze gravemente lesive della dignità delle funzioni; gli atti diretti ad impedire o limitare l'esercizio dei diritti politici o sindacali o del mandato di difensore o di componente di un organo collegiale previsto dalle norme sulla Polizia di Stato; la negligenza nel governo o nella cura delle condizioni di vita e di benessere del personale o nel controllo sul comportamento disciplinare dei dipendenti; la negligenza o l'imprudenza o la inosservanza delle disposizioni sull'impiego del personale e dei mezzi o nell'uso, nella custodia o nella conservazione di armi, esplosivi, mezzi, materiali, infrastrutture, carteggio e documenti". 

La carriera in polizia di Schilirò potrebbe essere ora a rischio. Nunzia Alessandra Schilirò ha diretto con successo la quarta sezione dell quadra mobile di Roma. In passato si è occupata di reati sessuali contro le donne e pedofilia. Ha vinto premi e coordinati progetti sulla violenza di genere e contro il bullismo. Schilirò possiede un canale Telegram nel quale condivide contenuti di ByoBlu, un tv online che ospita spesso personaggi “controversi”, e altri canali complottisti in riferimento alla pandemia. 

Lamorgese: "Gravissime" le affermazioni della vicequestore Schilirò

Sulla vicenda di Schilirò era intervenuta nella serata di ieri anche la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, che aveva definito "gravissime" le parole pronunciate dal palco da Schilirò, la quale aveva detto di aver parlato come "libera cittadina", presentata però in qualità di dirigente della polizia. Lamorgese segue "personalmente" la vicenda insieme al capo della polizia Lamberto Giannini affinché "vengano accertate, con assoluta celerità, le responsabilità sotto ogni profilo giuridicamente rilevante a carico dell'interessata".

Schilirò intanto sembra serena. "Andrò avanti sempre, con o senza divisa, per amore del mio Paese", ha fatto sapere. Dal palco allestito in piazza San Giovanni in Laterano aveva detto: "Sono qui per dissentire con il lasciapassare verde che è assolutamente incompatibile con la nostra Costituzione. Nessun diritto può essere subordinato a un certificato verde". Concetti poi ripresi anche su Facebook: "È bello apprendere dai giornali, anziché dalla propria amministrazione, di essere già sotto procedimento disciplinare" pur dicendosi "molto serena". Schilirò ha ribadito su Facebook la sua posizione e rivendicato il suo operato: "Ieri (sabato, ndr) mi è capitata l'occasione di esercitare i miei diritti previsti dalla Costituzione e l'ho fatto. Il mestiere che svolgo è pubblico. Ho ricevuto quattro premi dalla società civile per i miei risultati professionali", mentre "ieri ero solo una libera cittadina che esercita i propri diritti. Se l'amministrazione non gradisce la mia fedeltà alla Costituzione e al popolo italiano, mi dispiace, andrò avanti lo stesso".

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