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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il caso

Schettino ancora a processo: "Deturpò il paesaggio del Giglio"

Il nove ottobre l'ex comandante della Costa Concordia andrà a giudizio davanti al tribunale di Grosseto con l'accusa di aver deturpato il paesaggio dell'isola del Giglio. Rischia una contravvenzione da 1.032 a 6.197 euro

ROMA - Non finiscono i guai giudiziari per Francesco Schettino. L'ex comandante della Costa Concordia, che per il naufragio del 13 gennaio 2012 è stato condannato a sedici anni di reclusione, il nove ottobre dovrà affrontare un nuovo processo: andrà a giudizio davanti al tribunale di Grosseto con l'accusa di aver deturpato il paesaggio dell'Isola del Giglio.

Schettino rischia in questo altro processo una contravvenzione da 1.032 a 6.197 euro. La procura di Grosseto lo ha citato direttamente a giudizio in base a un fascicolo d'indagine autonomo rispetto all'inchiesta sul naufragio. L'ex comandante avrebbe deturpato il paesaggio e le bellezze naturali dell'Isola del Giglio, perché la nave Costa Concordia è rimasta circa due anni e mezzo ferma sui fondali a causa del disastro navale. Anche altri membri della plancia di comando sono stati accusati dello stesso reato dai pm di Grosseto, ma sia l'ufficiale di guardia Ciro Ambrosio, sia l'ufficiale di coperta Silvia Coronica che il timoniere indonesiano Jacob Rusli Bin, hanno accettato di pagare una oblazione.

Schettino invece ha preferito affrontare anche questo processo. Sempre alla procura di Grosseto invece è ancora aperto un fascicolo d'inchiesta contro l'ex comandante per danni ambientali, relativo alla distruzione dei campi di posidonia e di altra flora marina, nonché di fauna e colonie animali ittiche presenti nei fondali dell'Isola del Giglio.

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