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Sabato, 20 Aprile 2024

Caos Ogm: è scontro tra associazioni e coltivatori

L'Associazione 'Nogm' di Perugia ha querelato un coltivatore friulano e il 'Movimento Libertario': ormai è guerra aperta. E ora tocca al governo prendere una decisione

E' guerra aperta sugli 'Ogm', tra inciuci di palazzo e ambigue mozioni in senato, sulla rete si apre una vera e propria guerra delle associazioni e movimenti pro e contro la coltivazione di semi trans-genici. E' di questi giorni infatti la notizia che l'Associazione 'Nogm' di Perugia ha querelato un coltivatore friulano pro-Ogm e il 'Movimento libertario'.

Potrebbe sembrare una notizia isolata per un argomento che si dibatte per l'intero globo, nella realtà invece, segna uno spartiacque, aprendo un piccolo squarcio su una vera e propria battaglia tra chi vuole coltivare a tutti costi Ogm e chi lo vuole impedire.

La disputa in questione nasce ad aprile su Movimentolibertario.com (sito a favore degli Ogm di cui nella querela è stata chiesta chiusura) in una lunga e animata discussione intorno alle coltivazioni trans-geniche. Il dibattito è molto acceso, soprattutto tra Franco Trinca (presidente Associazione Nogm), Giorgio Fidenato (coltivatore querelato pro-ogm) e alcuni utenti del sito.

LE RAGIONI DEL SI': LEGGI L'INTERVISTA

Tra le parti nessuno nasconde la volontà di utilizzare qualsiasi mezzo per raggiungere il proprio fine. Se da una parte c'è chi vorrebbe coltivare Ogm senza le autorizzazioni previste dalla legge, dall'altra c'è chi come 'Nogm' ha deciso, oltre ad una petizione parlamentare contro gli Ogm, di intraprendere perfino una battaglia legale contro coloro che coltivano senza autorizzazione sementi GM. Ecco allora che dai fatti si è passati all'azione e così è scattata la querela da parte di Nogm al sito e al coltivatore friulano, aprendo i giochi su ulteriori scenari.

La questione non è solo una disputa legale tra associazioni e movimenti di vario genere, è un'argomento molto complesso, centrale, che passa dalle azioni dei singoli individui e delle grandi multinazionali, ma che sta vivendo un periodo decisivo, destinato a segnare la strada per il futuro.

LE RAGIONI DEL NO: LEGGI L'INTERVISTA

Così come sicuramente lo diventerà la sintesi, che il nuovo governo Letta, tirerà fuori della mozione unica anti-Ogm votata al Senato pochi giorni fa, che vincola il governo a prendere una decisione sulla cosiddetta 'clausola di salvaguardia' in materia Ogm. Partita per invocare la 'clausola salvaguardia', già in vigore in otto paesi, la mozione unica nella sua stesura finale è finita per essere un bivio decisionale dove il governo dovrà fare una scelta: o lascia per la strada un'altra fetta di sovranità in favore dell'Europa oppure applica la 'clausola di salvaguardia' e si riserva la possibilità di decidere se autorizzare o meno le coltivazioni trans-geniche.

Se sceglie la prima, la strada per l'Ogm in Italia è bella che aperta e sarebbero già pronti 52.000 sacchi di sementi di mais Ogm per 35.000 ettari da seminare nella Pianura Padana. Mentre se il governo sceglie la seconda, chi vorrà coltivare semi trans-genici dovrà per forza di cose ricevere l'autorizzazione dei tre ministeri competenti attraverso una procedura rigorosa e precisa che mette al primo posto la tutela della salute e dell'ambiente.

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