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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Chi sono le 13 olgettine che Berlusconi ha pagato fino a pochi mesi fa"

La testimonianza del ragioniere Giuseppe Spinelli: tutti i nomi

Sono almeno tredici le ragazze che avevano partecipato ai festini di Arcore e che Silvio Berlusconi avrebbe continuato a pagare fino al novembre 2016. Tutte consegne di denaro finite al centro del nuovo filone di inchiesta sul cosiddetto "caso Ruby" condotto dai pm milanesi Luca Gaglio e Tiziana Siciliano che accusano il leader di Forza Italia indagato di corruzione in atti giudiziari.

Il particolare emerge dalla testimonianza resa nel dicembre scorso da Giuseppe Spinelli. Davanti agli inquirenti milanesi, lo storico ragioniere di fiducia dell'ex premier ha ammesso di aver effettuato, su esplicita richiesta di Berlusconi, pagamenti a favore di tredici delle cosiddette "olgettine" fino al novembre 2016.

E ha fatto i loro nomi: Elisa Toti, Aris Espinoza, Miriam Loddo, Giovanna Rigato, Ioana Amarghioalei, Manuela Ferrera, Iris Berardi, una delle gemelle De Vivo, Barbara Guerra, Raissa Skorkina, Alessandra Sorcinelli, Silvia Trevain e Ioana Visan. Tutte ragazze ospitate alle serate di Villa San Martino e retribuite con somme comprese tra i 3 e i 5 mila euro al mese per non rivelare a magistratura e stampa - questo il sospetto dei magistrati milanesi - cosa succedeva durante i festini a sfondo erotico di Arcore. Non a caso, sono tutte già imputate a Milano o indagate nelle altre procure italiane titolari dei vari filoni di indagini della vicenda "ruby ter".

Le Olgettine

Dell'elenco delle ragazze "a libro paga" di Berlusconi non fa più parte Karima El Marough, la marocchina nota con il soprannome di "Ruby": Spinelli ha assicurato ai pm di non averla più vista né sentita. Stesso discorso per Maristhell Polanco, altra storica "olgettina" presente a diverse serate di Arcore. Tutti i versamenti a favore delle ragazze si erano interrotti nel marzo 2015 per volere dello stesso Berlusconi proprio perchè nel frattempo era esploso lo scandalo "Ruby ter". Poi, però, ha riferito Spinelli ai pm, molte di loro tornarono ad Arcore a lamentarsi con il padrone di casa e a "battere cassa". Così, da aprile-maggio 2015, i versamenti sarebbero ripartiti e proseguiti fino a novembre scorso. La maggior delle "olgettine", sempre secondo il suo racconto, riceveva mensilmente una busta con circa tremila euro. Cifra che in certi casi poteva salire fino a cinquemila euro al mese.

Nella sua deposizione, Spinelli ha tra l'altro chiarito che i pagamenti alle ragazze avvenivano sempre nel suo studio di Segrate, paese alle porte di Milano, e di non aver mai visto passaggi di denaro ad Arcore. Per i pm milanesi è la dimostrazione che la competenza territoriale del nuovo filone di indagine sul caso Ruby spetta a alla procura di Milano e non a quella di Monza, come sostengono alcuni avvocati delle difese.
 

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