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Giovedì, 25 Aprile 2024
Le indagini / Roma

Tre omicidi e tanti dubbi, dall'arma al movente: i punti da chiarire

Giandavide De Pau, accusato del triplice omicidio avvenuto a Roma, si trova in carcere. La sua auto è stata ritrovata in un deposito, ma dell'arma del delitto ancora nessuna traccia: il punto sulle indagini

Le forze dell'ordine hanno trovato a Roma l'automobile di Giandavide De Pau, il cinquantunenne accusato dell'omicidio delle tre donne uccise giovedì scorso nel quartiere Prati a Roma, è arrivato in via Riboty, dove sono state uccise le due cinesi. Secondo quanto emerso dall’analisi delle immagini di videosorveglianza De Pau con la stessa auto si è poi spostato in via Durazzo dove è stata accoltellata a morte la colombiana sessantacinquenne Marta Castano Torres.

L'auto ritrovata in un deposito

Dopo essere stato nell’appartamento in via Riboty, dove sono state uccise le due cinesi, e poi in via Durazzo dove è stata accoltellata a morte la colombiana sessantacinquenne Marta Castano Torres, Giandavide De Pau, accusato del triplice omicidio, ha avuto un incidente stradale e la sua auto, una Toyota Iq, danneggiata, è stata ritrovata dagli investigatori in un deposito. L'ipotesi è che l'uomo abbia raggiunto casa della madre e della sorella in taxi con gli abiti ancora sporchi di sangue.

Sull’auto sono ora in corso i rilievi della Polizia Scientifica e ulteriori accertamenti alla ricerca dell’arma, presumibilmente uno stiletto, finora non trovata. Intanto la procura che contesta il triplice omicidio aggravato sta formalizzando la richiesta di convalida del fermo, atto che precede la fissazione dell’udienza davanti al gip.

Arma e movente, i punti da chiarire

La polizia continua ad indagare. Al momento, nonostante la parziale confessione di Giandavide De Pau, già autista e guardaspalle del boss Michele Senese, ci sono ancora punti oscuri. A cominciare dal movente, che viste le condizioni in cui De Pau è stato trovato, potrebbe anche non essere chiarito mai. L'uomo accusato di triplice omicidio avrebbe vagato per Roma per più di un giorno fino a quando la sorella ha confessato i suoi sospetti ai carabinieri e con la polizia, già sulle sue tracce, che lo ha sottoposto a fermo. Come riporta RomaToday, nel suo interrogatorio durato sette ore, De Pau non ha spiegato il perché ha aggredito Marta Castano Torres in via Durazzo e poi la 25enne e la 45enne cinesi in via Augusto Riboty.

L'ex autista di del boss Senese ha detto non ricordare nulla dell'incontro con la colombiana e di aver visto solo sangue nell'appartamento delle donne cinesi. Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Roma, stanno passando al setaccio il cellulare di De Pau, ritrovato nell’appartamento in via Riboty dove sono state uccise le due cinesi, per verificare eventuali collegamenti con altri fatti legati al mondo della prostituzione e mai risolti. De Pau da sabato sera si trova nel carcere di Regina Coeli. 

Perché ha scelto quelle donne? Cosa lo ha spinto? Quale arma ha usato? Queste sono soltanto alcune delle domande ancora senza risposta. Giandavide De Pau è accusato di triplice omicidio aggravato, mentre i pm non gli contestano la premeditazione. Oggi verrà affidato l'incarico al medico legale per eseguire le autopsie delle tre donne uccise giovedì a Roma. 

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