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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il duplice omicidio / Brindisi

Antonio e la moglie Caterina uccisi a fucilate: la borgata raccoglie fondi per i funerali

Il promotore dell'iniziativa: "Vogliamo far capire quanto erano ben voluti". Proseguono nel riserbo le indagini sul delitto perpetrato nella loro villetta

Nel salvadanaio ha appena inserito una banconota da 50 euro: un contributo sostanzioso, da parte di un professionista del posto. Tonino Iaia, titolare di un bar della borgata di Serranova (frazione di Carovigno, in provincia di Brindisi) che fa anche da tabaccheria e alimentari, è il promotore di una raccolta fondi per la copertura economica dei funerali del 70enne Antonio Calò e della moglie Caterina Martucci, di 64 anni. La piccola comunità rurale si ritrova al centro delle attenzioni dei media dopo l’omicidio dei due coniugi, uccisi a fucilate all’interno della loro abitazione in contrada Canali, a circa un chilometro dal villaggio di Serranova. Fra una consegna a domicilio e l’altra, Iaia continua a ricevere adesioni. 

“Ecco il messaggio – afferma il commerciante, mentre mostra il display del suo smartphone – che mi ha appena inviato un amico che risiede da tempo al Nord. Anche lui vuole dare il suo contributo”. Iaia raccoglie su un quadernino i nomi di tutte le persone che hanno donato una somma. Nel giro di poche ore ha riempito una pagina. La risposta della comunità è stata eccezionale. “Con questa iniziativa – spiega l’esercente – vogliamo far capire quanto erano ben voluti Tonino e Caterina”. 

Le indagini sull'omicidio di Antonio Calò e Caterina Martucci 

A Serranova tutti conoscevano la coppia: due persone modeste che vivevano con la pensione sociale e dei prodotti coltivati nella loro terra, in cui allevavano anche delle capre. Fra le poche centinaia di abitanti della borgata c’è ancora incredulità per un crimine di cui nessuno riesce a dare una spiegazione. Perché Tonino e Caterina erano persone dedite al lavoro, senza ombre. Quale può essere il movente di un delitto così atroce, come non se ne vedevano da tempo in provincia di Brindisi? 

I carabinieri all'esterno della villetta in cui si è consumato l'omicidio

I carabinieri del Norm della compagnia di San Vito dei Normanni e i colleghi del Reparto operativo del comando provinciale di Brindisi, coordinati dalla Procura di Brindisi, lavorano a ritmo serrato per venire a capo del giallo. Le indagini procedono nel più stretto riserbo. I cadaveri sono stati scoperti la sera di mercoledì 1 marzo da Carmelo Calò, fratello di Tonino. I due avevano un appuntamento. Carmelo chiama Tonino dall’esterno dell’abitazione, senza ricevere alcuna risposta. A quel punto apre la porta (chiusa, ma non a chiave), accende la luce e fa la terribile scoperta. All’ingresso giaceva il corpo del fratello. Il cadavere della cognata si trovava in camera da letto. I carabinieri appureranno che i pensionati sono stati uccisi a fucilate. L’arma non è stata ritrovata. 

I militari e gli esperti della Scientifica sono rimasti sul posto fino alla tarda serata di mercoledì. La modesta villetta è tuttora sotto sequestro. Un nastro delimita il terreno, in cui si trovano altre case: davanti quella di un fratello di Calò deceduto anni fa; un po’ più dietro altri immobili, abitati perlopiù nei mesi estivi. Nei prossimi giorni, come comunicato nella giornata di ieri (2 marzo) dal procuratore di Brindisi, Antonio De Donno, saranno effettuati ulteriori accertamenti all’interno dell’abitazione. Con ogni probabilità verrà anche disposta l'autopsia, necessaria per risalire all'ora del duplice omicidio. Le indagini non escludono nessuna pista. 
 

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