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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mascalucia / Catania

Che cosa sappiamo dell'omicidio della piccola Elena fino ad ora

Sabato i carabinieri del Sis del comando provinciale di Catania eseguiranno i rilievi per fare luce sulla dinamica del brutale omicidio e sull'arma del delitto, forse una zappa. Si cerca di capire se Martina abbia agito da sola o se ci siano stati eventuali complici.

Giornata interlocutoria per Martina Patti, la 23enne che ha ucciso la figlia, Elena Del Pozzo, di 5 anni a Mascalucia nel catanese. Dopo le prime ammissioni oggi la donna vedrà di nuovo il suo avvocato: in carcere è sorvegliata a vista per scongiurare gesti estremi. Domani il Giudice per le indagini preliminari deciderà sulla convalida del fermo mentre è atteso anche il conferimento dell'autopsia sul corpo della piccola Elena.

Sarà invece sabato il primo giorno in cui gli investigatori entreranno nella villetta di Martina Patti, attualmente sotto sequestro. I carabinieri del Sis del comando provinciale di Catania eseguiranno i rilievi per fare luce sulla dinamica del brutale omicidio. L'articolo 360 del codice di procedura penale, infatti, disciplina una particolare categoria di accertamenti tecnici che possono essere disposti nel corso delle indagini. Sono accertamenti tecnici definiti "irripetibili” che verranno eseguiti nella villetta di Martina Patti e serviranno a trovare il luogo del delitto: o nell'abitazione o nel campo incolto dove la donna ha fatto trovare il cadavere della piccola.

Secondo i carabinieri la bimba sarebbe stata uccisa con un'arma da taglio, perchè il corpo aveva ferite compatibili con un coltello da cucina, ma l'arma non è stata ancora trovata. Ieri il locale comandante dei militari ha ipotizzato che il delitto possa addirittura essere stato compiuto con una zappa, la stessa che poi sarebbe stata usata per tentare di celare il corpo - ricomposto in 5 sacchi neri - sotto pochi centimetri di terra. Si cerca di capire se Martina abbia agito da sola o se ci siano stati eventuali complici.

Come riporta Cataniatoday nei pressi della villetta, sono in tanti che si recano per lasciare un mazzo di fiore, un messaggio per la sfortunata bambina. C'è anche un disegno che raffigura la piccola Elena Del Pozzo come un angelo che sta volando in cielo: "Piccola Elena strappata alla terra. Non essere triste. Tu sei un angelo e sicuramente presto sarai felice lassù a giocare insieme a Gesù".

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Chi è Martina Patti

"Ci aveva mostrato anche la foto della bambina, con orgoglio, mai ci saremmo aspettati una cosa del genere" spiegano i colleghi del terzo corso di infermieristica al Policlinico di Messina che frequentato da Martina Patti. "Per noi era Martina, una collega del corso simpatica e tranquilla con cui capitava di mangiare anche insieme per la pausa pranzo”. Il triste quadro familiare che emerge in queste ore per i colleghi era completamente sconosciuto. "Da lontano anche le palle di fuoco sembrano stelle, chissà cosa aveva nel cuore”, è ora il commento di chi non giudica, di chi sa quanto è difficile intercettare la sofferenza e il disagio, di chi sa che non esiste un identikit di mamme o padri assassini. “Martina è stata seduta fra quei banchi del Policlinico di Messina insieme a noi per tanti mesi, sembrava sognare quello che sognavamo noi… un lavoro sicuro, una famiglia serena. Noi sapevamo che era già laureata in Scienze motorie e adesso aveva deciso di specializzarsi in infermieristica perché dava prospettive più solide. Era al terzo anno, un percorso che si stava già concludendo. Ora è finito tutto”.

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