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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Roma

Un anno dall'omicidio Cerciello, la vedova: ''Mi resta un video di 4 minuti del matrimonio''

Il 26 luglio del 2019 il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega veniva ucciso con 11 coltellate per le strade di Roma. Un anno dopo parla la vedova Rosa Maria: ''Sono distrutta, ogni giorno cerco di andare avanti''

Nella notte 26 luglio dello scorso anno il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega veniva ucciso con 11 coltellate nel quartiere Prati a Roma. Quella maledetta notte l'agente incontrò la morte a poche centinaia di metri dall'albergo dove alloggiavano due giovani americani, Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth, arrestati poche ore dopo il delitto con l’accusa di essere gli autori dell’omicidio.

Omicidio Cerciello, la ricostruzione

Il vicebrigadiere insieme al collega Varriale era in via Pietro Cossa per recuperare la borsa che i due americani avevano portato via a Trastevere a Sergio Brugiatelli, 'intermediario' con i pusher a cui si erano rivolti Elder e Hjorth per acquistare droga ricevendo in realtà tachipirina. I due giovani americani, dopo il furto dello zaino, avevano organizzato, infatti, un 'cavallo di ritorno' per riavere soldi e droga. All'appuntamento però si erano presentati i due carabinieri in borghese e Cerciello morì sotto le coltellate inferte da Elder.

I due diciannovenni dopo l’omicidio rientrano nell’hotel Meridien di via Federico Cesi dove vengono individuati e fermati. Nella stanza dell’hotel gli investigatori trovano anche il coltello usato per colpire Cerciello, nascosto nel controsoffitto. Grazie alle indagini serrate dei carabinieri del Nucleo investigativo, guidati dal colonnello Lorenzo D’Aloia, la Procura di Roma, con il procuratore Michele Prestipino e l’aggiunto Nunzia D'Elia, ha chiesto e ottenuto lo scorso novembre il giudizio immediato per i due americani, da febbraio a processo davanti ai giudici della Corte d’Assise con le accuse di tentata estorsione, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e concorso in omicidio.

Omicidio Cerciello, la vedova: ''Mi restano 4 minuti al giorno del video del matrimonio''

"Sono distrutta. Ogni giorno cerco di andare avanti come mi ha insegnato Mario. Lo porto sempre con me, la sua forza mi accompagna in queste giornate così difficili in cui non posso vivere con lui la vita che avevamo tanto atteso. Mario era un uomo speciale". Così a un anno dalla morte di Mario Cerciello Rega, la vedova Rosa Maria ricorda il carabiniere ucciso a Roma ai microfoni del Gr1 su Rai Radio1. 

"Un uomo disponibile con gli altri, umile, onesto - aggiunge Rosa Maria - Mario incoraggiava tutti a fare bene il proprio lavoro, ad essere responsabili per sé e per gli altri. Mario ha dato il suo sangue in questa città che aveva scelto come casa: è morto a 35 anni e aveva una voglia di vivere... avevamo appena coronato il nostro sogno atteso tanto. E ora mi restano 4 minuti al giorno di un video del matrimonio dove posso rivederlo". "Sono fiduciosa nel lavoro della magistratura: tanto valore non può cadere nell'oblio ma essere avvalorato dalla Giustizia", sottolinea la vedova Cerciello che ringrazia anche tutti i colleghi di Mario che ogni giorno lavorano in strada e che "per i loro valori, devono essere onorati e rispettati".

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