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Giovedì, 28 Marzo 2024
CRONACA

Uccide la mamma che amava il boss "sbagliato"

La donna, secondo quanto è emerso dalle indagini, sarebbe stata uccisa dal figlio, in complicità con altre persone, per "punizione" perché avrebbe avuto una relazione extraconiugale col boss di un'altra cosca

ROMA - ​Uccise la madre perché aveva una relazione con il boss di un'altra famiglia mafiosa. Con questa accusa la Polizia ha arrestato Francesco Barone, rosarnese di ventidue anni. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, l'uomo sarebbe stato alla testa di un commando di sicari che hanno commesso l'omicidio della madre Francesca Bellocco e poi ne hanno occultato il cadavere.

La donna sarebbe stata punita "secondo arcaiche regole della 'ndrangheta perché intratteneva una relazione fedifraga col boss Domenico Cacciola, anch'egli scomparso", scrivono gli inquirenti.

I fatti risalgono all'agosto del 2013, a Rosarno. Il corpo di Francesca Bellocco non è mai stato trovato. Per questo il giovane, nei confronti del quale è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip distrettuale di Reggio Calabria su richiesta della Dda, è accusato, oltre che di omicidio volontario, di occultamento di cadavere. Le indagini di polizia e carabinieri proseguono adesso per accertare modalità e cause della scomparsa di Domenico Cacciola, l'uomo appartenente all'omonima cosca con il quale Francesca Bellocco intratteneva la relazione extraconiugale per la quale sarebbe stata "punita in ossequio - si legge nel comunicato della questura di Reggio Calabria - alle arcaiche regole della 'ndrangheta".

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