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Venerdì, 19 Aprile 2024
La sentenza / Rimini

Sgozza l'amico della moglie alla fermata del bus: condannato a 16 anni

Il pubblico ministero non aveva contestato le aggravanti al reo confesso Antonio “Tony” Rapisura che ha potuto usufruire del rito abbreviato con lo sconto di un terzo della pena

Si è concluso con una condanna a 16 anni il processo con rito abbreviato, con il quale ha potuto usufruire dello sconto di un terzo della pena, nei confronti del 51enne Antonio “Tony” Rapisura reo confesso dell'omicidio del connazionale 74enne Galileo Landicho, il 74enne filippino accoltellato alla stazione del bus di piazzale Cesare Battisti a Rimini il 21 novembre del 2021. Dopo che il pubblico ministero non aveva contestato all'assassino le aggravanti il killer, difeso dagli avvocati Alessandro Petrillo e Monica Rossi, ha usufruito del rito alternativo  mentre i tre figli della vittima si sono costituiti parte civile. Nell'udienza precedente alla sentenza Rapisura aveva voluto essere ascoltato dal magistrato e, nella sua testimonianza, aveva ribadito la sua intenzione di non aver voluto uccidere quello che riteneva un rivale in amore che gli insidiava la moglie.

"È stato un raptus di rabbia - aveva spiegato il filippino - ma volevo solo fargli del male e non togliergli la vita. Il coltello lo avevo in tasca perché, come giardiniere, mi sarebbe servito per il mio lavoro. L'ho colpito da dietro e poi mi sono subito allontanato e, solo il giorno dopo, ho saputo che era morto". Rapisura aveva poi ripercorso il mese che gli investigatori ci hanno impiegato per identificarlo e arrestarlo. "Sono stati giorni d'inferno: ho passato un mese di tormenti e, quando gli agenti mi hanno arrestato, per me è stata come una liberazione". "Non giudico le sentenza - ha commentato l'avvocato Alessandro Petrillo - e aspettiamo di leggere le motivazioni della condanna".

Il delitto era stato commesso intorno alle 19.30 quando, secondo i primi accertamenti, la vittima si trovava alla fermata dei bus di piazzale Cesare Battisti in attesa dell'arrivo del mezzo pubblico. Il killer era arrivato alle spalle del 74enne e, con un unico fendete, gli aveva tagliato la carotide per poi allontanarsi in tutta fretta in direzione del porto. Alcuni testimoni avevano riferito agli inquirenti della Squadra Mobile della Questura intervenuti sul posto di aver notato il corpo accasciato sull'asfalto e, pensando si trattasse di un ubriaco, avevano provato a muoverlo ma quando uno di questi si era accorto del sangue a terra era corso negli uffici della Polfer per dare l'allarme. Sul posto erano accorsi i mezzi del 118, ambulanza e auto medicalizzata, ma il medico non aveva potuto far altro che accertarne il decesso.

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