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Sabato, 20 Aprile 2024
Omicidi / Genova

Genova, uccide il marito dopo una lite: "Mi sono difesa, voleva ammazzarmi"

Alessia Mendes, 39 anni, è stata arrestata per l'omicidio del compagno Alessio Rossi. Meccanico disoccupato lui, ballerina di lap dance lei, i due stavano insieme da qualche anno: una relazione tormentata fatta di violenze e continui litigi

"Mi picchiava sempre, avevo paura che volesse uccidermi, mi sono difesa": ci sarebbe una storia di violenza e litigi quotidiani alla base della morte di Alessio Rossi, l’uomo di 35 anni che nel pomeriggio di giovedì è stato accoltellato dalla compagna, la 39enne brasiliana Alessia Mendes, nel loro appartamento di via Pellegrini, a Genova.

Meccanico disoccupato lui, ballerina di lap dance lei, i due stavano insieme da qualche anno, sposati da uno, e vivevano nell’appartamento in cui, stando alla testimonianza della Mendes e dei vicini di casa, ogni giorno scoppiavano liti furibonde che sfociavano in spintoni, pugni e schiaffi. Un rapporto di amore-odio, una relazione tormentata fatta di violenze che la donna avrebbe denunciato diverse volte, e da cui avrebbe provato a sfuggire lasciando il marito ma finendo sempre per perdonarlo.

L’ultimo episodio è stato quella fatale: stando a quanto riferito dalla 39enne agli agenti della Squadra Mobile e delle Volanti, coordinati dai dirigenti Marco Calì e Alessandra Bucci, poco dopo le 16 di giovedì la coppia ha iniziato a discutere, la discussione è rapidamente degenerata e, secondo quanto riferito dalla donna, Rossi avrebbe afferrato un coltello. 

Da questo punto in poi i fatti sono ancora al vaglio degli inquirenti: la Mendes ha dichiarato di essere riuscita in qualche modo ad afferrare la lama e di avere reagito colpendo il marito, che ha provato a fuggire, ma non è riuscito ad andare più lontano delle scale prima di crollare. All’arrivo dell’ambulanza le sue condizioni erano ormai gravissime, e pochi minuti dopo è sopraggiunta la morte.

La Mendes, rimasta nell’appartamento, ha inizialmente minacciato di togliersi la vita, sporgendosi pericolosamente dalla finestra sino a quando un’agente della polizia, dopo una lunga trattativa, non è riuscita a convincerla a rientrare in casa. Presa in custodia, è stata accompagnata in questura, dove è stata interrogata per ore e ha fornito la sua versione dei fatti anche al pubblico ministero Paola Crispo: l'accusa al momento è di omicidio volontario aggravato, e la donna è stata trasferita già giovedì sera nel carcere di Marassi.

Gli investigatori stanno adesso controllando le dichiarazioni della donna, tentando di ricostruire il passato di violenza di cui ha parlato e individuare le denunce sporte, una delle quali si era conclusa con un rinvio a giudizio per Rossi con l’accusa di maltrattamenti e lesioni. Di certo c’è che i vicini avevano ormai familiarità con le urla e i rumori di lotta che uscivano dall’appartamento di via Pellegrini, e che avevano notato più volte segni di percosse sia sulla Mendes sia su Rossi. 

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