Giulia Cecchettin: la lite, poi l'aggressione di Filippo Turetta. Cos'è successo la notte della scomparsa
I due ex fidanzati si erano incontrati nel tardo pomeriggio per andare al centro commerciale. Alle 22.43 l'ultimo messaggio di Giulia alla sorella. L'ipotesi più plausibile è che la giovane sia stata uccisa poco dopo
L'epilogo è tristemente noto. Il cadavere di Giulia Cecchettin, 22 anni, è stato trovato in un dirupo non lontano dal lago Barcis, in provincia di Pordenone, mentre l'ex fidanzato, ora accusato del suo omicidio, è stato arrestato in Germania, nella bassa Sassonia. Sul fatto che sia stato Filippo Turetta, coetaneo di Giulia, l'autore del delitto, non sembrano esserci molti dubbi. Ma il lavoro degli investigatori è solo all'inizio. Uno dei nodi da sciogliere è quello della premeditazione. Filippo aveva già pianificato tutto o il suo è stato un raptus di follia? Sul corpo della ragazza sono state trovate varie contusioni, forse dovute alla caduta, e segni di coltellate: alle braccia e alle mani - segno che ha lottato per difendersi - ma anche sul collo e alla testa.
Secondo quanto trapela dalle prime analisi, la ragazza era già morta quando è stata gettata nel dirupo. Le ferite da arma da taglio erano troppo estese e profonde per pensare che Giulia fosse ancora in vita. Sarà l'autopsia a fornire risposte sull'ora e la data del decesso, ma tutto lascia pensare che il delitto si sia consumato la notte stessa della scomparsa dei due giovani, sabato 11 novembre.
Cos'è successo la notte della scomparsa
Ripercorriamo i fatti dall'inizio. Quella sera Giulia e Filippo si incontrano verso le 18.00, nel tardo pomeriggio. La ragazza deve comprare un paio di scarpe, forse per la festa di laurea fissata pochi giorni dopo, e i due trascorrono la serata insieme al centro commerciale 'Nave de Vero' di Marghera dove mangiano un panino al McDonald's. Alle 22.43 Giulia si sente su WhatsApp con la sorella. "Sembrava fosse tutto tranquillo" spiegherà poi Elena Cecchettin, "stavamo parlando di vestiti". Solo pochi minuti dopo tra Giulia e Filippo scoppia una lite furibonda. Un testimone riferisce di averli visti in un parcheggio di Vigonovo, il paese di Giulia, alle 23.15. Giulia viene strattonata e infilata con forza dentro un'automobile nera. L'uomo, riferiscono i quotidiani locali, chiama anche le forze dell'ordine, ma mentre parla al telefono la Punto nera sparisce.
L'aggressione nella zona industriale di Fossò
Probabilmente sono gli ultimi minuti di vita della ragazza. Alle 23.30 le telecamere immortalano l'auto di Filippo nella zona industriale di Fossò, a circa 5 km di distanza dal paese di Giulia. Davanti allo stabilimento di "Dior", una fabbrica di calzature, vengono trovate chiazze di sangue e ciocche di capelli. Agli atti dell'inchiesta c'è anche un video, registrato dalle telecamere di videosorveglianza dell'azienda, nel quale si vedrebbe Turetta aggredire a mani nude Giulia Cecchettin la notte di sabato scorso. Filippo, scrivono gli inquirenti nelle carte visionate dall'Adnkronos, "poneva in essere atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte colpendola nuovamente al fine di evitare che la stessa fuggisse".
Giulia grida "mi fai male", scappa, ma viene rincorsa dall'ex che la aggredisce di nuovo "producendole, quale conseguenza della propria azione ulteriori ferite e ulteriori copiosi sanguinamenti".
La ragazza resta a terra, apparentemente esanime. È già morta o viene uccisa in un secondo momento? Impossibile dirlo con certezza. Fatto sta che Filippo mette il corpo nell'auto e viaggia per un centinaio di chilometri fino alla zona del lago di Barcis dove si sbarazza del cadavere gettandolo in una zona impervia. Fin qui i pochi punti fermi. Ulteriori dettagli potrà raccontarli lo stesso Filippo se dovesse decidere di collaborare con gli inquirenti.
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