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Martedì, 19 Marzo 2024
L'omicidio di Senago / Milano

Giulia preparava il battesimo di Thiago, Alessandro perseguitava l'amante

"Avevo paura tanto da chiedere aiuto ai colleghi per tornare a casa" spiega ai carabinieri la 23enne con cui il barman dell'Armani Bamboo Bar Alessandro Impagnatiello aveva una relazione parallela. "Lo stesso sabato in cui aveva accoltellato Giulia voleva incontrarmi"

Giulia Tramontano, quel che restava della sua vita è finito in un tombino

Giulia Tramontano, e il piccolo Thiago ancora nel suo grembo, era morta da poche ore e Alessandro Impagnatiello continuava a chiedere all'amante un incontro. Lo faceva in modo così pressante che la donna con cui il barman dell'Armani Bamboo Bar aveva una relazione parallela avrebbe dovuto chiedere aiuto ai colleghi la notte tra sabato e domenica 27 maggio. Come si legge nel verbale di mercoledì 31 maggio,  la 23enne A. spiega ai carabinieri del nucleo investigativo come l'ex fidanzato Alessandro Impagnatiello si sia presentato a casa sua dopo aver ucciso Giulia Tramontano.

"Lui insisteva perché lo facessi entrare a casa, ma io non ho voluto perché avevo paura (...) non sapevo che fine aveva fatto Giulia e di che cosa fosse capace" ha detto la ragazza 23enne italo-inglese.  Lo stesso sabato in cui aveva accoltellato Giulia "Alessandro ha iniziato a chiedermi di vederci. (..) Le sue richieste erano talmente pressanti - ha aggiunto - che mi ha accompagnato un collega a casa poiché anche loro erano preoccupati".

Ma non c'è solo il racconto di quella notte: la donna ha raccontato anche dell'incontro avuto con la 29enne incinta di 7 mesi.

Come ricostruito da Chiara Tramontano, la sorella di Giulia, Alessandro avrebbe confessato lo scorso gennaio a Giulia del tradimento e della relazione intrecciata con una collega. La 29enne dopo aver passato qualche giorno a Napoli era tornata a Senago ma i propositi di lasciare il fidanzato erano via via sfumati, fino a concedersi una vacanza ad Ibiza, forse per recuperare il rapporto.

"Giulia sapeva del tradimento da mesi ma era tornata da Alessandro"

E di quella vacanza l'amante vide le foto sul telefono di Alessandro Impagnatiello: "Nelle foto che li ritraevano ad Ibiza, lei era chiaramente in stato interessante. Lui si è accorto che stavo guardando le foto e mi strappò il telefono di mano e abbiamo avuto una mezza discussione che io ho interrotto per via di altre persone presenti". La giovane racconta che Alessandro le aveva detto che il bambino non era il suo: "Io gli avevo creduto. Lui mi disse che il motivo del viaggio insieme a Giulia era stato fatto perché lei era giù di morale". Ma la donna chiede ad Alessandro il test del dna ma guardando sull'Ipad del ragazzo si accorge che quella "prova" non era altro che un falso. "Avevo quindi iniziato da un po' a registrare le conversazioni tra me e Alessandro", sottolinea la ragazza che nel frattempo aveva recuperato il numero telefonico di Giulia: "Lì in quella conversazione con Giulia ci siamo accordate pacificamente, anche perché eravamo entrambe vittime di un bugiardo, per incontrarci".

Le due donne si incontrano e chiacchierano per un'ora. Un incontro che la 23enne racconta come cordiale: "Appena ci siamo viste ci siamo abbracciate per solidarietà femminile" mette a verbale la giovane: "Eravamo entrambe vittime di un bugiardo". Giulia "mi ha detto che Alessandro non avrebbe mai visto il figlio e che a lei interessava solo il bimbo e la sua salute"

La sera dell'omicidio

La sera dell'incontro con Giulia Tramontano la 23enne provò a scriverle dei messaggi ma dal telefono della ragazza arrivarono "messaggi strani, completamente diversi dal tenore della nostra conversazione. Il tono era freddo e sostanzialmente mi diceva che non era stata sincera con me e che dovevo lasciarla stare". Erano le 20:31 ma con ogni probabilità Giulia è già morta. "È andata via intorno alle 18.45 - spiega A. - subito le avevo scritto su Whatsapp di tenermi aggiornata ma non mi ha risposto. Alle ore 20:29 le ho riscritto chiedendole se fosse tutto ok e alle ore 20:31 mi ha iniziato a scrivere dei messaggi strani, completamente diversi dal tenore della nostra conversazione. Il tono era freddo e sostanzialmente mi diceva che non era stata sincera con me e che doveva lasciarla stare. Io le ho risposto e lei a sua volta mi ha risposto dopodiché io l'ho chiamata alle 21:49 con telefonata normale e lei non ha risposto e mi ha annullato la chiamata rifiutandola e mi ha poi scritto alle ore 21:52 chiedendomi di lasciarla in pace. Io le ho poi scritto nuovamente alle 22:21". Un messaggio che non arriverà mai. Il telefono di Giulia è già spento. Alessandro dopo aver tentato di disfarsi del corpo dandogli fuoco nella vasca da bagno porterà il cadavere di Giulia tra le sterpaglie a ridosso di un box di una palazzina non molto lontano dalla sua. 

Dopo i messaggi su whatsapp l'ultima lite

Intanto emergono nuovi dettagli sul delitto di Senago: a giorni nella parrocchia di Senago Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello avrebbero dovuto iniziare gli incontri per il battesimo del piccolo Thiago. Lo ha raccontato il diacono Francesco Buono della parrocchia. "Avrei dovuto incontrare Giulia a breve per introdurli in questo percorso, la tragedia quindi mi ha colpito in modo ancora più drammatico - ha detto - penso alla gioia con cui avrei battezzato quel bambino e ho tanto desiderato di poterlo fare nei giorni in cui Giulia era sparita e tutti speravamo di ritrovarla viva".

Alessandro scriveva a Giulia Tramontano due giorni prima di ucciderla: "Vuoi lasciarmi? Che madre sei?"

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