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Venerdì, 19 Aprile 2024
Omicidi

Strangola il padre e lo veglia per giorni: l'auto trovata vicino al fiume Adda

Guido Begatti, 69 anni, è stato ucciso e 'murato' nella sua stanza. Tutti gli indizi portano al figlio adottivo che però sembra sparito nel nulla: il timore è che possa essersi suicidato

Iniziano a delinearsi i contorni dell’omicidio di Guido Begatti, l’anziano trovato morto nella sua casa di corso XXII marzo, a Milano, nel pomeriggio di ieri. Tutti gli indizi portano al figlio dell’uomo ucciso, Alberto Hugo, un ragazzo di 31 anni originario del Cile ma adottato dalla famiglia Begatti fin da piccolo.

Il 31enne sembra sparito nel nulla (è stato visto l’ultima volta da un vicino domenica scorsa), ma nelle ultime ore la sua auto, una Fiat Tipo, è stata ritrovata a Rivolta D’Adda, in provincia di Cremona, nei pressi del fiume Adda. Il timore - spiega MilanoToday - è che il giovane possa essersi suicidato. Al momento il 31enne resta comunque il principale indiziato per il delitto del padre, 69 anni, pensionato. 

Il corpo dell’uomo è stato trovato ieri dalla polizia dopo una segnalazione arrivata dal veterinario che cura il bassotto di casa. Il signor Begatti era sul letto, avvolto nelle coperte e con una cinta attorno al collo. Probabilmente l'arma del delitto. "Non ci sono dubbi che sia una morte violenta", sono state le prime parole di Maria José Falcicchia, capo dell'Ufficio prevenzione generale, poi confermate dai successivi rilievi della Squadra Mobile, diretta da Lorenzo Bucossi, e dagli uomini della sezione omicidi. 

Omicidio Guido Begatti, il ritrovamento del corpo

Lo stato di decomposizione del cadavere ha reso subito chiaro agli inquirenti che l’anziano era morto da diversi giorni, secondo le prime ipotesi addirittura da sabato 11 novembre. Dopo averlo strangolato, il killer ha ricoperto il corpo del signor Begatti con polvere di cemento. Sulla porta della stanza, sigillata col silicone, gli inquirenti hanno rinvenuto un epigrafe con le date di nascita e morte: "5 ottobre 1948 - 11 novembre 2017". Cemento e silicone, probabilmente, servivano per fermare decomposizione e conseguente puzza di cadavere. 

Omicidio in corso 22 marzo a Milano, la segnalazione al veterinario

Il giovane avrebbe dunque vegliato il padre morto per giorni e giorni prima di uscire allo scoperto mandando una mail al veterinario che curava il bassotto di casa, nella quale chiedeva al dottore di occuparsene. Sotto lo zerbino della porta d'ingresso il professionista ha trovato una busta con le chiavi e una lettera. Per questo martedì mattina, prima di entrare in casa, ha chiamato la polizia.

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