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Martedì, 23 Aprile 2024
Il giallo di Faenza / Ravenna

Ilenia è morta, duello tra l'ex marito e il sicario: "Mi ha ingannato", "Doveva solo spaventarla"

Ilenia Fabbri è stata uccisa il 6 febbraio scorso nel suo appartamento di Faenza. Secondo la polizia movente del delitto motivazioni economiche

Il bianco e il nero. Sono due persone completamente diverse tra loro Pierluigi Barbieri e Claudio Nanni, nell'aspetto e nella parlata. Il primo, 54enne soprannominato 'Lo Zingaro' e alto quasi un metro e novanta, un "armadio d'uomo" come viene definito nell'ordinanza di custodia cautelare, con la voce profonda e decisa. Il secondo, 55enne meccanico, un ometto con la voce sottile e pacata. Due persone completamente diverse che hanno però più di una cosa in comune: la passione per la moto ma, soprattutto, un segreto che - secondo il loro piano - non avrebbe mai dovuto essere rivelato.

Molto diversi sono anche i loro interrogatori davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Ravenna. I due, infatti, sono stati arrestati con l'accusa di essere rispettivamente mandatario (reo confesso) e mandante dell'omicidio di Ilenia Fabbri, 46enne uccisa il 6 febbraio scorso nel suo appartamento di Faenza ed ex moglie di Nanni. Secondo le indagini della Polizia, il movente del delitto sarebbe di tipo economico: Nanni avrebbe cioè voluto sottrarre alla ex moglie, da cui si stava separando, la sua quota di patrimonio coniugale. Ilenia aveva inoltre chiesto all'ex marito 100mila euro per gli anni trascorsi a lavorare per lui nella sua officina. Una somma - tra patrimonio coniugale, stipendi non pagati per anni e la villa dell'omicidio da 300mila euro contesa tra i due ex coniugi - che si aggirava intorno al mezzo milione. Il 26 febbraio scorso i due si sarebbero dovuti rivedere in Tribunale, ma Ilenia è stata uccisa pochi giorni prima dell'udienza.

La versione di Pierluigi Barbieri

Barbieri è un fiume in piena. Nel raccontare la sua versione non mostra mai un segno di perplessità, va dritto come un treno per più di tre ore, confermando quanto già confessato nell'interrogatorio di garanzia e restituendo una piena ammissione dei fatti. Barbieri spiega di essere stato assoldato dall'amico per uccidere la moglie al prezzo di 20mila euro e un'auto. "Mi diceva che lei continuava a tartassarlo per i soldi. Lui voleva inscenare un suicidio, ma io ho detto di no, troppo crudele per la figlia". Prima dell'omicidio ci sono stati altri due tentativi, secondo il racconto del sicario: "Dovevo ucciderla, metterla in un trolley, portarla in una buca già scavata (ed effettivamente ritrovata dagli inquirentindr), versarle dell'acido addosso per renderla irriconoscibile e seppellirla lì sotto a un cavalcavia".

I primi due tentativi però falliscono. Così i piani si semplificano, racconta Barbieri: il 6 febbraio Nanni passa a prendere la figlia all'alba con una scusa, lasciando campo libero a Barbieri, che entra in casa. "Dovevo ucciderla simulando un furto, poi scappare". Ma le cose non vanno come previsto: Ilenia è sveglia, tenta di fuggire, urla, i vicini spaventati suonano al campanello; ma soprattutto in casa, inaspettatamente, c'è una terza persona: è la compagna della figlia di Ilenia e Nanni, Arianna, rimasta a dormire dopo che la fidanzata è uscita. E' lei a dare l'allarme chiamando Arianna mentre è in macchina col padre. I due fanno retromarcia e tornano a Faenza. "Non so cosa avrei fatto se lei fosse uscita dalla camera, ringrazio Dio che non è scesa", ammette lo stesso Barbieri. A quel punto il sicario, in preda al panico, non ha più tempo di simulare un furto rovesciando i cassetti: dopo averla colpita e trascinata giù dalle scale, sgozza la sua vittima con un coltello trovato in cucina. "Avevo la voce di Nanni in testa che diceva 'Mi raccomando, la voglio morta'". Ilenia esala l'ultimo respiro: pochi minuti dopo la figlia Arianna si precipita in casa e trova il cadavere di sua mamma in un lago di sangue.

Barbieri, tentando di difendersi, si mostra pentito, non tanto per avere commesso un omicidio quanto piuttosto per essere stato ingannato dall'amico e "avere ucciso un innocente". "Quando ho scoperto che Nanni mi aveva mentito, che non era sul lastrico come mi aveva detto, ho capito che la vera vittima era Ilenia. Nanni mi ha ingannato, ha sfruttato la mia storia con la mia ex, che mi aveva fregato dei soldi, per convincermi a uccidere sua moglie. Ilenia voleva solo rifarsi una vita, e quando l'ho scoperto in carcere mi sono sentito una merda".

La versione di Claudio Nanni: "Non ho mai voluto vederla morta"

Molto diversa, nei toni e nei contenuti, è la versione dell'ex marito della vittima, Claudio Nanni. Anche lui parla per tre ore rispondendo alle domande, ma spesso incespica, si contraddice, tanto che il presidente della Corte lo richiama più volte alla chiarezza, ricordandogli che sta rischiando una condanna all'ergastolo. "Non ho mai minacciato di morte mia moglie, la mia intenzione era farla desistere dalla causa di lavoro, e questo mi ha portato a chiedere a qualcuno di spaventarla, ma non ho mai detto di volerla vedere morta. La causa di separazione era diventata una battaglia perché lei non voleva dividere tutto a metà". Questa la versione di Nanni, che però non convince. Troppi elementi contrastano con questo ipotetico piano: i messaggi in codice tra i due amici, le prove ritrovate e annotate anche come promemoria da Nanni nel suo cellulare - 'valigia, buco', chiavi' -, quello stesso cellulare svuotato di tutti i messaggi pochi giorni dopo l'omicidio.

L'imputato, che nega anche i precedenti tentativi di omicidio raccontati dal sicario, non riesce nemmeno a spiegare in che modo l'amico avrebbe dovuto spaventare l'ex moglie: "Lui mi ha chiesto di fargli trovare in officina una valigia, le chiavi della casa e qualcosa per fare un buco. Era lui l’esperto, non abbiamo deciso insieme le modalità. Disse 'Ci penso io, entro in casa e con un oggetto la spavento, le farò anche male'". Un'ammissione nuova, quest'ultima: Nanni dunque era cosciente dell'eventualità che Barbieri avrebbe potuto fare del male a Ilenia. 'Quanto' male, secondo il suo racconto, non era stato stabilito. Secondo il racconto di Barbieri, invece, era stato deciso con precisione: "Ilenia non doveva più respirare".

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