Loris, il papà di Veronica: "Lo ha ucciso qualcuno che lui conosceva"

ROMA - Uno pensa alla sua "principessa" in carcere, da sola. L'altra ha un pensiero, sempre dolce, per il suo nipotino ucciso ormai un mese fa. Francesco Panarello e Antonella Stival sono gli unici due, o almeno così sembra, ad essere ancora al fianco di Veronica Panarello, la venticinquenne di Santa Croce Camerina accusata dell'omicidio di suo figlio Loris. 

Francesco, il papà della donna, più di una volta le ha fatto visita in carcere e non ha mai messo in dubio l'innocenza di sua figlia. Solo lunedì, l'ennesima dimostrazione di fiducia: "Loris era un bimbo diffidente, non si sarebbe lasciato avvicinare dal primo venuto. Non ho idea di chi gli abbia tolto la vita, ma ho due certezze - ha attaccato l'uomo - Non è stata mia figlia Veronica e si tratta comunque di una persona che il piccolo conosceva". E ancora, con forza: "L’assassino di Loris va cercato altrove perché è ancora a piede libero".

Sempre lunedì - a un mese esatto dall'omicidio - era stata Antonella Stival, zia del piccolo a dedicare un pensiero commovente al bimbo. "Oggi, un mese che ti hanno rubato la tua felice esistenza in vita - ha scritto la donna sul proprio profilo Facebook - Attraverso il vento, al di sopra del nostro cielo grigio, a te Loris mandiamo un tenero bacio".

Mercoledì, intanto, il tribunale della libertà di Catania dovrà decidere se annullare o meno l'ordinanza del gip di Ragusa che impone a Veronica la custodia cautelare in carcere. "Sono assolutamente fiducioso nel sereno e imparziale lavoro di valutazione di un organo terzo qual è il tribunale del riesame" ha assicurato l'avvocato della Panarello, Francesco Villardita.