rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Perugia / Italia

Omicidio Meredith: "Di Amanda Knox traccia Dna su coltello"

Per l'avvocato di Raffaele Sollecito è l'ennesima prova che non c'è alcun collegamento tra l'imputato e l'omicidio

E' di Amanda Knox la traccia di Dna individuata sul coltello considerato dall'accusa l'arma usata per uccidere Meredith Kercher e analizzata nel nuovo processo d'appello a Raffaele Sollecito e alla studentessa americana in corso a Firenze. E' quanto emerge dalla perizia svolta dai carabinieri del Ris per disposizione della Corte e depositata oggi.

Il coltello, da cucina, venne sequestrato in casa di Raffaele Sollecito che all'epoca del delitto era fidanzato con la Knox. Le difese dei due imputati - che si sono sempre proclamati innocenti - hanno quindi sempre sostenuto come fosse normale la presenza delle tracce genetiche della giovane americana che frequentava normalmente l'abitazione e usava i vari oggetti. Nel corso delle indagini la polizia scientifica ha isolato un'altra traccia della Knox vicino al manico e della Kercher sulla lama. Risultati ritenuti inattendibili dai periti della Corte d'assise d'appello di Perugia che assolse i due giovani. La sentenza è stata poi annullata dalla Cassazione che ha disposto la celebrazione di un nuovo processo di secondo grado. Questa volta a Firenze.

LA DIFESA DI SOLLECITO

E' "l'ennesima prova che non c'è alcun collegamento tra Raffaele Sollecito e l'omicidio di Meredith Kercher" il risultato della perizia depositata oggi nell'ambito del processo in corso a Firenze. Lo sottolinea l'avvocato Giulia Bongiorno, difensore del giovane. Il legale ha evidenziato "l'importanza" che non sia stato individuato il codice genetico né della vittima né di Rudy Guede (condannato definitivamente a 16 anni). Sottolineando invece come la Knox frequentasse casa di Sollecito e usasse normalmente il coltello. "Con i risultati della perizia depositata oggi - ha detto la Bongiorno - é venuto meno l'ultimo flebile collegamento tra Sollecito e l'omicidio". Secondo un altro dei difensori del giovane, l'avvocato Luca Maori, la nuova traccia rappresenta un "prolungamento" di quella già analizzata. "E' la dimostrazione - ha aggiunto - che Amanda lo ha preso per tirarlo fuori dal cassetto e farne un normale uso in cucina". Per l'avvocato Maori, inoltre, sul coltello "non c'è il Dna di Meredith". "Come hanno ampiamente dimostrato - ha concluso - i periti della Corte d'assise d'appello di Perugia".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Meredith: "Di Amanda Knox traccia Dna su coltello"

Today è in caricamento