Morto con un colpo di pistola alla testa, indagato il fratello 18enne
Enrico Aliaj aveva appena 20 anni. I carabinieri stanno cercando di fare luce su quanto realmente accaduto a Pontedellolio nella serata del 2 giugno
Un colpo di pistola alla testa che non gli ha lasciato scampo. Enrico Aliaj è morto così a 20 anni nella prima serata del 2 giugno nell'abitazione in via Rossi a Pontedellolio dove viveva con i genitori, il fratello e una sorellina. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio in cui compare anche il nome del fratello 18enne della vittima. Inizialmente si sarebbe chiuso dentro per poi aprire ai militari dopo qualche tempo, probabilmente in stato di choc.
In casa venerdì sera oltre al fratello della vittima ci sarebbe stata anche una terza persona, un amico che in primo momento si sarebbe allontanato dal luogo.
Quanto accaduto non è assolutamente chiaro e ci vorrà tempo per capire l'esatto svolgersi dei fatti: anzitutto gli esiti del sopralluogo dei carabinieri della scientifica, la perizia balistica e poi la testimonianza del fratello e dell'altro giovane nonché l'autopsia che sarà effettuata nei prossimi giorni. Le indagini non tralasciano nessuna ipotesi e sono volte a capire se si tratti di un omicidio o di un incidente e quindi di una tragica fatalità. L'arma sarebbe stata trovata nell'appartamento, ora i carabinieri dovranno capire come è stata recuperata e la provenienza.
"Confido che l'iscrizione nel registro degli indagati sia un atto dovuto data la cruenza dei fatti, - ha spiegato l'avvocato dell'indagato, Fabio Callegari - da parte sua il mio assistito ha deciso di rispondere a tutte le domande degli inquirenti senza alcuna riserva, dando la massima disponibilità poiché è il primo ad avere interesse che sia fatta luce sulla dinamica di fatti che gli hanno sottratto l'amato fratello". Callegari, sul posto già da ieri sera, è anche vicesindaco di Pontedellolio e da anni conosce la famiglia.
A dare l'allarme al 118 proprio chi era con Enrico, sembra, e probabilmente anche alcuni vicini che hanno sentito il colpo d'arma da fuoco: poi la corsa disperata dei sanitari del 118 verso il centro sportivo dove era stata fatta arrivare l'eliambulanza. Contestualmente nella palazzina teatro della tragedia sono arrivati anche i carabinieri, con più pattuglie. La strada, chiusa fino a notte fonda, ha visto radunarsi decine di amici e parenti affranti e increduli.