PORDENONE - Chi voleva la morte di Trifone e Teresa? E' questa la domanda, ancora senza risposta, che continuano a ripetersi gli inquirenti che indagano sulla morte dei due fidanzati di Pordenone, freddati con diversi colpi di pistola lo scorso 17 marzo nel parcheggio di una palestra. Il mistero è ancora lontano dalla soluzione ed è "lungo" appena due ore. Proprio così: la chiave dell'omicidio sarebbe tra le 13 e le 15 del giorno precedente l'omicidio.

LE DUE ORE DI MISTERO - Come riporta il Messaggero Veneto, i colleghi di lavoro di Teresa Costanza hanno rivelato che il giorno prima dell'omicidio la giovane aveva dovuto annullare un pranzo per un impegno improvviso col suo fidanzato. Quel giorno si è allontanata tra le 13 e le 15, quando avvertì i suoi colleghi, tramite Whastapp, del suo ritorno. Cosa è successo in queste due ore, le uniche che mancano nella ricostruzione dei movimenti della coppia nelle 72 ore precedenti la loro morte.

IL PARCHEGGIO - Una cosa sembra però certa: chi ha ucciso Teresa e Trifone li stava aspettando nel parcheggio, dietro gli impianti termici dai quali si ha un’ottima visuale, oppure dietro la siepe a ridosso della scala che conduce alla sala di allenamento del sottufficiale. E sapeva come muoversi in quel luogo che era frequentato da altre persone, soprattutto genitori che aspettavano i propri figli alla fine degli allenamenti. "Evidentemente – annota un investigatore come riportato dal Messaggero Veneto – il killer sapeva come muoversi e allontanarsi senza destare sospetti". E gli spari sarebbero stati coperti dai rumori della palestra, dove era in corso un'esercitazione di arti marziali. E così, mentre il killer sparava, i calci contro i sacchi nella palestra avrebbero coperto il rumore.