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Venerdì, 29 Marzo 2024
Delitto inspiegabile / Rovigo

Omicidio Rkia Hannaoui, giovane madre uccisa in cucina: ritrovata l'arma, era stata sotterrata

Nessun malore, nessuno "strano" incidente domestico. L'hanno uccisa con un colpo di arma da fuoco. L'autopsia ha spazzato via ogni dubbio. La 31enne trovata agonizzante dai figli piccoli il 28 marzo ad Ariano Polesine. Martedì altra svolta: trovata una pistola

Una pianura immobile e silenziosa. Un omicidio senza un perché. Ci sono le prime certezze nel fitto giallo che ha scosso il Polesine. Nessun malore, nessuno "strano" incidente domestico. Uccisa con un colpo di arma da fuoco: l'autopsia ha spazzato via ogni dubbio sulla morte di Rkia Hannaoui, la 31enne di origine marocchina trovata agonizzante dai figli piccoli il 28 marzo nella sua casa di Ariano Polesine, in provincia di Rovigo, e morta in ospedale dopo una breve e straziante agonia. 

È stata ritrovata un'arma, quella che potrebbe aver ucciso la giovane madre di famiglia. Qualcuno l’aveva nascosta in un terreno poco distante, vicino all'abitazione dove la donna viveva con la famiglia; l'ipotesi è che chi ha premuto il grilletto abbia poi deciso di nasconderla per ingannare gli investigatori. Da ieri si rincorrevano notizie su scavi nei dintorni del casolare. Sono in corso accertamenti per stabilire se la pistola sia effettivamente quella che ha esploso il colpo mortale.

Ieri in serata, con una nota, la procura di Rovigo ha comunicato, intanto, i primi risultati dell'accertamento del medico legale. Nella testa della vittima, nella regione temporale sinistra, c'è un foro d'ingresso riconducibile a un proiettile di metallo, che è stato estratto dalla regione temporo-parietale. Sarebbe calibro 22, è la prima ipotesi ma si attendono ulteriori esami balistici per avere tutti i dettagli necessari alle indagini. "È escluso in questa fase - scrive la procura - che il colpo d'arma da fuoco sia stato esploso a contatto, ovvero a distanza ravvicinata". Dunque qualcuno ha sparato e ucciso, non da vicino, la giovane donna. Il piccolo proiettile è entrato dalla nuca e si è fermato all’interno della testa, dietro la fronte. Un colpo esploso per colpire proprio lei o un proiettile "vagante" e finito in quella casa uccidendo una donna senza nemici? Non è dato saperlo.

L'indagine finora è stata a carico di ignoti. A trovare la donna, esanime in cucina, erano stati i suoi figli di 8 e 11 anni. Avevano chiesto aiuto al vicino (al quale sono stati sequestrati i fucili), che è anche il proprietario del casolare dove viveva la vittima. Il marito, quando è stato dato l'allarme, si trovava fuori casa al lavoro, l'alibi sarebbe inscalfibile. Rkia viveva da anni insieme al marito e ai due figli in quel casolare di campagna. Si escluderebbe del tutto la pista familiare perché la coppia viene descritta come felice, affiatata. Ma certezze non ce ne sono e il giallo sembra essere ben lontano dalla conclusione.

Il corpo era stato dunque trovato dai figli da poco rientrati da scuola con la scuolabus. Avevano chiamato loro due il proprietario di casa, che vive al piano di sopra: "Sono andato a soccorrerla non c'era niente vicino al suo corpo - aveva raccontato l'uomo - Ho pensato che avesse battuto la testa, poi quando l'ho girata ho visto che c'era il sangue dietro la testa". Un piccolo foro, minuscolo, al punto che in un primissimo momento si era pensato che Rkia fosse caduta. Invece qualcuno, ancora senza nome, l'aveva uccisa.

Il cerchio potrebbe presto stringersi. Prende piede l'ipotesi che sia stata data un'indicazione precisa agli inquirenti sul posto preciso dove cercare l'arma ritrovata poi nelle scorse ore. La svolta nelle indagini potrebbe non tardare.

La donna trovata con un proiettile in testa forse uccisa dal figlio di 8 anni 

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