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Sabato, 9 Dicembre 2023
Il processo / Napoli

L'omicidio di Rosa Alfieri, Elpidio D'Ambra chiede perdono: "Avevo un mostro in testa"

La ragazza, 23 anni, è stata trovata morta in casa del vicino. Lui ha confessato, ma ha sempre detto di non essere lucido al momento del delitto

"Voglio chiedere scusa alla famiglia di Rosa. Avevo degli stupefacenti in testa. Non ero io, era un mostro che stava lì". A parlare è Elpidio D'Ambra, il 31enne reo confesso dell'omicidio di Rosa Alfieri, la 23enne uccisa lo scorso febbraio a Grumo Nevano (Napoli). È in corso il processo per il delitto di Rosa e nell'udienza di oggi, 8 novembre, D'Ambra ha ottenuto dal giudice il permesso di prendere la parola-

D'Ambra ha dato la sua versione dei fatti e ha chiesto perdono. Quella dei "mostri nella testa" è stata la tesi sostenuta da sempre, già dalle battute iniziali delle indagini. 

Rosa Alfieri trovata morta in casa di Elpidio D'Ambra

Rosa Alfieri, 23 anni e un lavoro nella tabaccheria del fidanzato, il 1° febbraio scorso viene trovata priva di vita nell'appartamento del vicino di casa in via Risorgimento. Lui è Elpidio D'Ambra, 31 anni. Sembra però sparito nel nulla. C'è solo il cadavere della ragazza sul letto. Nessuna ferita visibile ma - diranno poi i medici - segni di strangolamento.

D'Ambra viene rintracciato e arrestato il giorno dopo. Viene bloccato da due poliziotti che si trovavano in ospedale per un altro servizio, ma lo riconoscono grazie alle foto segnaletiche diffuse dai carabinieri a tutte le forze dell'ordine. Davanti agli inquirenti confessa il delitto. Dalle indagini emerge che abitava in quell'appartamento da pochi giorni, lo aveva preso in affitto da un parente della ragazza. La palazzina intera è della famiglia Alfieri.  

Il reo confesso ha sempre detto di avere agito per delle "voci nella testa". Durissima è stata da subito la reazione della sua stessa famiglia. "Non è più mio figlio. Ne facciano quello che vogliono, io son pronta anche a testimoniare contro di lui", le poche parole dette ai cronisti dalla madre di D'Ambra.

Il padre di Rosa Alfieri: "D'Ambra vuole solo una pena inferiore"

"Non credo a quello che ha detto, come non gli crederà la giuria", il commento di Vincenzo Alfieri, padre della giovane vittima. Proprio lui è stato il primo a trovare la figlia senza vita nell'abitazione di D'Ambra. "Io ho grande fiducia nella giustizia - ha aggiunto Vincenzo Alfieri - e le scuse non le accetto: ha ucciso mia figlia, di quali scuse parliamo? Solo una bestia può fare una cosa del genere. Le sue sono parole dette per cercare di avere meno danni".

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