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Sabato, 20 Aprile 2024
La ricostruzione / Arezzo

Uccide moglie e suocera, poi corre alla cabina telefonica. Il figlio ha visto tutto

Jawad Hicham, 38enne di origini marocchine da tempo in Italia, è accusato di avere accoltellato a morte Sara Ruschi e la madre di lei Brunetta Ridolfi. Cosa sappiamo finora

Due donne - Sara Ruschi e la mamma Brunetta Ridolfi - sono state uccise nella notte ad Arezzo. Ad accoltellarle a morte sarebbe stato il compagno di Sara, trovato in stato confusionale e arrestato. Lui poco dopo il delitto sarebbe entrato in una cabina telefonica e avrebbe chiamato i soccorsi ammettendo: "Le ho ammazzate, le ho ammazzate". Ma a comporre il numero di emergenza prima di lui sarebbe stato il figlio sedicenne che ha assistito al delitto e, stringendo a sé la sorellina minore, ha trovato il coraggio di chiedere aiuto. Ora dopo ora si ricompone il quadro di quanto è accaduto in via Varchi. Quello che sappiamo finora.

Duplice omicidio ad Arezzo

Il duplice omicidio è avvenuto in un appartamento al civico 4 di un palazzo di via Benedetto Varchi, davanti all'ingresso delle mura storiche di Porta San Lorentino. Come ricostruisce ArezzoNotizie Jawad Hicham, un uomo di 38 anni di origini marocchine e da tempo residente in Italia avrebbe colpito a morte la compagna, Sara Ruschi di 35 anni e la madre di lei, Brunetta Ridolfi, di 76 anni. 

I corpi sono stati trovati nella stanza da letto. Già a un primo esame sono ben visibili diverse ferite da taglio. L'arma usata sarebbe un coltello da cucina, che l'uomo avrebbe impugnato al culmine di un litigio familiare. Il coltello è stato messo sotto sequestro dalla polizia. 

Dopo il delitto l'uomo ha lasciato la casa, è andato in strada ed è entrato nella vicina cabina telefonica per allertare il 112. Lo aveva però preceduto il figlio sedicenne, di fronte al quale si era compiuto il duplice omicidio. Il ragazzo, tenendo vicino a sé la sorellina di appena due anni, aveva già allertato i soccorsi. Quando il personale della questura aretina è intervenuto, Jawad Hicham era in strada in stato confusionale e non avrebbe opposto resistenza all'arresto. Brunetta Ridolfi era già morta all'arrivo dei soccorritori, mentre Sara Ruschi è morta in pronto soccorso.

Non si conoscono ancora i motivi dell'omicidio, forse legati a tensioni familiari ma ancora il quadro indiziario non è chiaro. Il 38enne è stato arrestato e portato in Questura dalla polizia per essere interrogato alla presenza del pubblico ministero di turno Marco Dioni, dopo di che è stato trasferito in carcere. Le indagini sono condotte dalla Squadra Mobile della Questura guidata da Sergio Leo.

Il sindaco Alessandro Ghinelli ha annunciato che sarà indetto il lutto cittadino nel giorno dei funerali delle due donne: "Un atto dovuto con il quale l'amministrazione comunale intende manifestare la sua massima solidarietà, anche nei confronti dei figli di una delle vittime".

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