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Venerdì, 29 Marzo 2024
Omicidio Scazzi

Omicidio Sarah Scazzi, il 14 novembre il processo d'appello

Fissata la data per l'inizio del processo di secondo grado davanti alla corte d'Assise d'appello di Taranto. In primo grado condannate all'ergastolo Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Otto anni, invece, a zio Michele

TARANTO - Inizierà il 14 novembre prossimo il processo d'appello per l'omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne strangolata ad Avetrana il 26 agosto del 2010. Il processo di secondo grado si celebrerà davanti alla corte d'Assise d'appello presieduta dal giudice Rosa Patrizia Sinisi della sezione distaccata di Taranto della corte d'appello di Lecce.

LE CONDANNE - Per l'omicidio ed il sequestro di persona di Sarah Scazzi, il 20 aprile del 2013, la corte d'Assise di Taranto ha condannato all'ergastolo Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della vittima. Per la soppressione del cadavere della nipote, è stato condannato ad otto anni di carcere Michele Misseri, lo zio della vittima che da circa tre anni si proclama autore del delitto. Sei anni la condanna per Carmine Misseri e Cosimo Cosma (poi deceduto), fratello e nipote di Michele Misseri, accusati di aver aiutato il contadino a nascondere il cadavere in un pozzo.

GLI ALTRI CONDANNATI - Due anni la condanna (con due mesi di interdizione dalla professione) per l'avvocato Vito Russo, primo legale di Sabrina Misseri, accusato di intralcio alla giustizia. Condanne fra un anno ed un anno e quatto mesi per tre persone accusate di favoreggiamento: si tratta di amici e parenti del fioraio Giovanni Buccolieri, l'uomo che avrebbe assistito alla scena del sequestro di Sarah da parte di Cosima e Sabrina. Il testimone ritrattò la sua versione sostenendo di averla solo sognata ed i tre imputati condannati avrebbero sostenuto la versione di comodo del sogno. Buccolieri a giugno scorso ha ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini e rischia il processo per false dichiarazioni al pm.

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