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Giovedì, 25 Aprile 2024
Delitto di Avetrana

Omicidio Scazzi, parte il processo: "L'assassino è Michele Misseri"

E' iniziato venerdì il processo d'appello per l'omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana morta ad agosto del 2010. In primo grado sono state condannate all'ergastolo Cosima Serrano e Sabrina Misseri. I legali di parte: "L'assassino è Michele"

TARANTO - Si riparte. Stessi imputati, stessi condannati. Ma una nuova possibilità di salvezza per alcuni, un nuovo rischio di condanna per altri. È iniziato davanti alla corte d'Assise d'Appello di Taranto il processo di secondo grado per l'omicidio di Sarah Scazzi, la studentessa di quindici anni strangolata ad Avetrana il 26 agosto del 2010. In primo grado per l'omicidio sono state condannate all'ergastolo Sabrina Misseri e Cosima Serrano, cugina e zia della vittima. Lo zio Michele Misseri è stato condannato ad otto anni per soppressione di cadavere, per aver nascosto in un pozzo il corpo della nipote dopo il delitto. 

L'udienza s'è aperta con la relazione del presidente Rosa Patrizia Sinisi che ha riassunto il contenuto della sentenza di primo grado ed i motivi di Appello per i quali la difesa ha impugnato le condanne. Una difesa che, prima dell'inizio dei lavori, ha espresso un desiderio. "Ci auguriamo più serenità - ha detto l'avvocato Franco Deiaco, difensore di Cosima Serrano - e una analisi più dettagliata degli elementi del primo grado. Non dimenticate che Taranto è stata già condannata per ingiusta detenzione". "Il quadro emerso dal primo grado - ha commentato l'avvocato Nicola Marseglia, difensore di Sabrina insieme al professor Franco Coppi - è troppo indiziario e gli elementi di prova non consentono di arrivare ad una condanna". I difensori delle due donne hanno chiesto la riforma della sentenza di primo grado e l'assoluzione delle due donne. 

Ma non solo. Perché le parole dei legali della difesa hanno ritirato in mezzo, inevitabilmente, anche Michele Misseri. Fra le richieste della difesa, infatti, c'è anche quella di riascoltare "zio Michele" in aula, in particolare sulle sue recenti dichiarazioni tv relative alla dinamica del delitto, di cui il contadino continua a proclamarsi unico responsabile. "Michele Misseri ha tentato un approccio sessuale nei confronti della nipote alcuni giorni prima del delitto - ha spiegato in aula il professor Coppi - e qualche giorno dopo ha reiterato il tentativo e alla reazione della ragazzina l'ha uccisa".

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