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Venerdì, 19 Aprile 2024
Omicidi

Roma, c'è un fermo per l'omicidio delle tre sorelle rom: "Gravi indizi di colpevolezza"

In manette Seferovic Serif, 20 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio. L'omicidio sarebbe maturato da vecchi litigi tra le due famiglie. Il punto sulle indagini

C'è un fermo per l'incendio del camper avvenuto lo scorso 10 maggio a Roma e costato la vita a tre sorelle rom di 8, 4 e 20 anni. Nelle scorse ore gli uomini della squadra mobile di Roma hanno arrestato Seferovic Serif, 20 anni, con alcuni precedenti per reati contro il patrimonio, poiché "gravemente indiziato di essere il responsabile dell’omicidio plurimo delle sorelle Halilovic Elisabeth, Francesca e Angelica".

Le tre sorelle vivevano nel camper insieme alla loro famiglia, 11 persone tra figli e genitori. Stavano dormendo quando il mezzo è stato avvolto dalle fiamme intorno alle tre di notte. I familiari sono riusciti a mettersi in salvo, le tre sorelle purtroppo non ce l'hanno fatta. Quando sono arrivati, i vigili del fuoco non hanno potuto far altro che constatare il decesso delle ragazze.

Secondo gli inquirenti, sin dalle prime indagini è emerso che "quanto accaduto era da ricondursi a problematiche esistenti tra il nucleo famigliare Halilovic ed uno dei Seferovic, maturate all’interno del campo nomadi di via Salviati".

Camper a fuoco, tre vittime a Roma

In particolare il padre delle tre vittime "era da tempo entrato in forte contrasto con alcuni Seferovic" e già prima dell’omicidio c’erano stati "episodi di litigi e danneggiamenti, sintomatici del clima esistente fra i citati nuclei familiari". Non solo: secondo la squadra mobile, il 20enne "aveva nella disponibilità un furgone con le stesse caratteristiche di quello presente sulla scena del delitto ed utilizzato dagli autori del rogo".

Dopo l’agguato Serif aveva fatto perdere le sue tracce. Gli agenti sono riusciti ad arrivare a lui seguendo gli spostamenti della sua compagna, individuata in Sardegna. La donna, non sapendo di essere monitorata, si è imbarcata ieri su un traghetto per Genova da dove, questa mattina, è partita su un treno alla volta di Torino, dove vivono alcuni parenti della famiglia Seferovic. Una volta scesa dal treno l’incontro con Serif e l’arresto. Il 20enne non ha opposto resistenza. E' accusato di omicidio plurimo, tentato omicidio plurimo, detenzione, porto ed utilizzo d’arma da guerra e incendio doloso.


 

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