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Giovedì, 25 Aprile 2024
CRONACA / Milano

Giù dal palazzo con la ex, la lettera prima di morire: "La odio, voglio che soffra"

Piero Di Paola, il ragazzo che si è lanciato dal settimo piano di un palazzo a Milano, sembra trascinando con sé la ex fidanzata, aveva immaginato tutto in una lettera: "Le ho fatto prima provare il terrore, poi mi sono lanciato con lei"

MILANO - Aveva studiato e immaginato ogni momento. Aveva preparato nei minimi dettagli la sua follia. Una follia quanto mai lucida, tanto da pensare come se tutto fosse già successo. Piero Maxymilian Di Paola, il ventenne che martedì si è lanciato dal settimo piano di un palazzo a Milano, sembra trascinando con sé nel vuoto anche la diciannovenne ex fidanzata, Alessandra Pelizzi, aveva raccontato tutto in una lettera lasciata a casa dei genitori e scritta prima del tragico gesto. 

Lei, la fidanzata di un tempo, "un'amica speciale" come l'hanno definita i conoscenti dei due, doveva pagarla per quella storia finita male. "Voglio che provi terrore prima di dire addio a tutto", si legge nelle tre pagine scritte dal ventennenne il giorno prima della tragedia e pubblicate da "TgCom24".

"Scrivo queste parole non per essere ricordato, soprattutto perché dopo questa sera i ricordi sarebbero tutti negativi credo...", ammette all'inizio Piero. Poi i saluti alla sorella, alla nonna, al padre e alla madre. E quella parola, "odio", che ritorna spesso. "Un odio così forte - nei confronti di Alessandra - da essere felice di sacrificare la propria vita per far provare all'altro la vera tristezza". 

Quindi, come in un agghiacciante film mentale, Piero descrive l'omicidio suicidio. E le parole sembrano essere le stesse usate dalla testimone che ha raccontato il volo nel vuoto dei due. "Non mi sono lanciato con lei subito ma anzi le ho prima fatto provare il terrore di perdere tutto amici, famiglia e futuro", immagina il giovane. "Se la rincontrassi dall'altra parte la odierei ancora? No, il mio sfogo è finito nel momento in cui ho saltato". 

E, infine, l'addio. "Lascio un piccolo consiglio finale, si lo so che fa impressione, ma penso sarà utile sia alle future vittime che ai forse futuri carnefici - chiude la sua lettera Piero - dubitate di quelli che ridono sempre a volte non possono semplicemente fare altrimenti e nel frattempo, perderanno l'anima". 

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