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Venerdì, 19 Aprile 2024
I punti da chiarire / Frosinone

Tutto quello che non torna sull'omicidio di Thomas Bricca

Due persone si sono presentate in caserma per essere interrogate, ma le indagini sono solo all'inizio. Non c'è traccia di bossoli sul luogo della tragedia. Il legame con le risse dello scorso weekend. L'ipotesi dello scambio di persona per colpa della giacca che indossava

L'indagine sull'agguato di Alatri è a una prima svolta. Ieri è morto il 18enne Thomas Bricca: è stato dichiarato morto alle 10 di ieri dai medici della Rianimazione  e dopo quasi quaranta ore di agonia alle 16 sono state staccati macchinari. Un danno cerebrale troppo esteso, troppo devastante. Non ci sono state molte speranze fin dall'inizio, secondo i medici. Il giovane aveva espresso sulla carta d'identità la contrarietà alla donazione degli organi, come hanno appreso ieri i familiari.  Due persone si sono presentate in caserma per essere interrogate in merito alla sparatoria di lunedì sera, quando in due con il volto coperto hanno aperto il fuoco da uno scooterone verso un gruppo di ragazzini su una scalinata nel centro. Ma quasi tutto è ancora da chiarire per fare luce sulla tragedia che ha scosso la Ciociaria e l'Italia intera.  La procura chiede il massimo riserbo ai media in questa fase, con una nota stampa in cui vengono definite "infondate" alcune ricostruzioni comparse ieri e oggi sulla stampa.

Thomas Bricca è morto

L'unica certezza è che lì, nel cuore di Alatri, sono stati esplosi più colpi a pochi secondi di distanza l'uno dall'altro, e un proiettile ha colpito alla testa Thomas Bricca, studente. I due giovani fratelli che si sono presentati dai carabinieri sarebbero fratelli, originari di Frosinone: non ci sono comunicazioni ufficiali in merito da parte degli inquirenti. Gli investigatori avevano ristretto il cerchio già da ore, dopo aver ascoltato i testimoni e visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza che avevano ripreso lo scooter, un Tmax. In ogni caso i due fratelli che si sono presentati ieri dai carabinieri hanno dettto di essere estranei alla vicenda. Allo stato attuale, non c'è alcun provvedimento di fermo. Non è ancora chiaro quale sia stato il loro eventuale ruolo nell'agguato. Non è escluso che in giornata possano essere sentite altre persone in caserma per chiudere definitivamente il cerchio.

Tra le varie ipotesi circolate nelle scorse ore, quella che nell'agguato ci sia anche il coinvolgimento di un esponente di un clan nomade che gravita tra Roma e la Ciociaria. A essere indagate potrebbero essere più persone, che avrebbero partecipato o contribuito ad organizzare l'assalto. Le indagini non si fermano. Sono ancora numerosi gli interrogativi degli inquirenti. C'è anche il sospetto che la scena del crimine possa essere stata ripulita. Carabinieri e pm hanno sottoposto a un interrogatorio serrato tanto i due fratelli quanto altre tre persone. Ma procediamo con ordine, partendo non dal giorno dell'agguato, bensì da quelli precedenti.

Alatri, sparano in testa a Thomas Bricca. Il luogo dell'agguato (Foto da FrosinoneToday)

Il legame con le risse del weekend

Si cerca infatti di chiarire il legame, apparso chiaro in qualche modo sin dalle prime ore seguenti al dramma lunedì sera, con le risse avvenute tra sabato e domenica scorsa proprio ad Alatri tra due gruppi di ragazzi. In un primo scontro due cugini avrebbero avuto la peggio. Il giorno dopo la "vendetta", con una nuova rissa e un giovane, sui 30 anni, buttato giù da una balaustra. Sarebbe stato quest'ultimo, secondo una ricostruzione tutta da provare che circola oggi sui quotidiani, ad aver deciso di far vedere "chi comanda" ad Alatri. Attraverso il padre e lo zio, avrebbe contattato due rom del cosiddetto "Casermone", alla periferia di Frosinone. Come già detto, non ci sono conferme a tale versione.

Volevano sparare a Thomas Bricca? Pare proprio di no. Forse il bersaglio dei due era un ragazzo di nazionalità marocchina, che avrebbe un giubbotto identico a quello che il 30 gennaio scorso indossava Bricca. Forse doveva trattarsi "solo" di un avvertimento. Da dove hanno sparato era quasi impossibile mirare e uccidere, per di più da uno scooter in movimento. Secondo un altro dettaglio riportato oggi da vari quotidiani, Thomas Bricca avrebbe schivato il primo proiettile, si è spostato e il secondo sparo lo ha ferito a morte al capo.

Le cose che non tornano

Ci sono cose che non tornano. Sul posto hanno lavorato a lungo gli specialisti del Ris: non c'è traccia di bossoli di proiettili. Nemmeno uno. Qualcuno si è adoperato per ripulire la scena dopo la sparatoria? E non è nemmeno chiaro se, mentre i medici cercavano di salvare Thomas, qualcuno abbia preso il cellulare della vittima, per poi consegnarlo solo più tardi al padre e ai carabinieri.

Intanto sul luogo dove è stato colpito il ragazzo sono stati deposti alcuni mazzi di fiori da parte degli amici che ieri, appresa la notizia della scomparsa, si sono ritrovati accanto alla scalinata dell'omicidio. "Le parole non basteranno mai per spiegare cosa si prova a perdere un 'cucciolotto' come ti chiamavamo noi, come te - si legge su uno dei bigliettini -. Per sempre sarai con noi".

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Il sindaco: "Chiediamo giustizia"

"Chiediamo giustizia, che possa essere chiarito al più presto possibile quanto successo, lavoriamo e collaboriamo con le autorità competenti per rendere la città più sicura. Lavoriamo tutti per migliorare la nostra comunità e società, riconoscendone e affrontando le emergenze, ribadendo i nostri valori e creando opportunità diverse e migliori". Lo scrive in una nota Maurizio Cianfrocca, sindaco di Alatri, in merito al decesso clinico di Thomas Bricca, il19enne ferito nel tardo pomeriggio di lunedì con un colpo di pistola, in via Liberio.

"I nostri pensieri e la nostra vicinanza sono rivolti in primis alla famiglia, che ho avuto modo di sentire sia ieri che stamattina, e anche agli altri suoi cari, parenti, amici e compagni di scuola, che con lui hanno condiviso momenti di gioia e spensieratezza e ora si ritrovano a vivere un dolore che nemmeno possiamo immaginare. Il dolore è anche il nostro come amministrazione e il mio come uomo, padre e sindaco, da responsabile di questa città e della sua comunità - aggiunge - Preghiamo per Thomas e la sua famiglia, offrendo loro tutto il nostro conforto possibile".

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