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Giovedì, 25 Aprile 2024
Catania

L'omicidio di Valentina per mano del figlio, sui social il culto del padre rinchiuso in carcere

"Papà sei il mio amore, ti amo", scriveva su Facebook il 15enne fermato per l'omicidio di Valentina Giunta. La donna aveva manifestato la volontà di trasferirsi lontano. Forse il timore di essere allontanato dal padre all'origine della violenza

Un'altra donna è stata uccisa. E, questa volta, per mano del figlio di soli 15 anni. Valentina Giunta, 32enne, è stata trovata in una pozza di sangue dentro la camera da letto del suo appartamento di via Salvatore Di Giacomo a Catania. Una piccola via, poco distante dal frastuono della vita notturna che caratterizza la zona del Castello Ursino, nel centro storico della città. Un omicidio, di cui non si conoscono bene i dettagli per la delicatezza dell'inchiesta che riguarda un minore. Anche la Procura di Catania non si sbilancia e, nella nota che ufficializza il fermo del giovane omicida, non indica il nome nè il grado di parentela con la vittima.

La Procura per i minorenni di Catania, infatti, precisa che "l'attività di indagine svolta dalla squadra mobile etnea, coordinata dal procuratore Carla Santocono, ha fatto emergere un grave quadro indiziario a seguito del quale il minorenne è stato sottoposto ad interrogatorio. Il decreto di fermo è stato disposto dal Pm nel tardo pomeriggio di ieri. Le richieste della Procura sono al vaglio del Gip che deciderà a seguito dell'udienza di convalida del fermo, fissata per i prossimi giorni".

La ricostruzione dell'omicidio

L'uccisione di Valentina, con un'arma da taglio, è avvenuta nella tarda serata del 25 luglio. Ma, solo ieri, è trapelata la notizia di quanto accaduto. Agenti delle volanti sono intervenuti, dopo la segnalazione da parte di un familiare. Le indagini si sono subito concentrate nell'ambito familiare e sono stati eseguiti accertamenti sul compagno della vittima che, negli anni scorsi, era stato denunciato per maltrattamenti dalla donna, che poi aveva ritirato la querela. Ma l'uomo, da tempo, è detenuto per furti di automobili. Le indagini si sono spostate su altri possibili sospettati, compreso il figlio quindicenne della vittima che aveva da tempo dei contrasti con la madre. Sospetti che, col passare delle ore, hanno trovato sempre più consistenza. Così, conclusi gli atti urgenti, la Procura distrettuale, diretta da Carmelo Zuccaro, ha trasmesso il fascicolo alla Procura per i minorenni di Catania, coordinata dalla procuratrice Carla Santocono, che ha disposto il fermo del quindicenne, eseguito dalla squadra mobile.

I litigi e l'ammirazione per il padre

Una situazione delicata in famiglia. Si intuisce dal profilo social del ragazzo che sembrava soffrire per la lontananza del padre rinchiuso nel carcere di Caltanissetta. Sarebbe stata proprio questa assenza, ad aver innescato le insicurezze del 15enne e il timore di essere allontanato dal padre. Un'ammirazione incondizionata per questa figura paterna che forse la madre non condivideva, manifestando la volontà di trasferirsi lontano. Il ragazzo, che porta il nome del nonno, in passato arrestato nell'ambito di un'inchiesta su un'organizzazione specializzata in furti d'auto, aveva mantenuto rapporti strettissimi anche con i nonni paterni e viveva male la scelta della madre. Ci sarebbe, infatti, stata nei confronti dei suoceri anche una denuncia nella quale Valentina lamentava la gelosia morbosa del marito detenuto. 

Uno scenario familiare che, tramite i social, si riesce a ricostruire. "Papà sei il mio amore, ti amo", scriveva su Facebook il quindicenne. In un video su tik tok, un collage delle foto del padre e un post con scritto "Ti amo leone, sei la mia vita a presto fuori". L'amore che, invece, aveva la madre per lui non riusciva a compensare questa mancanza. Anzi, era visto come un ostacolo. Da qui i numerosi litigi. L'ultimo dei quali finito in tragedia.

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