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Giovedì, 28 Marzo 2024
Le indagini / Milano

Ucciso di botte, la vittima ha un nome: il padre ha riconosciuto i tatuaggi

Svolta nelle indagini sull'omicidio di Vanzaghello (Milano). Il padre dell'uomo si è presentato dai carabinieri

È stato identificato il ragazzo trovato morto il 7 maggio scorso in una piazzola di sosta della superstrada statale SS 336 (la statale di Malpensa) a Vanzaghello, comune alle porte di Milano. Il riconoscimento è avvenuto attraverso i tatuaggi sul corpo della vittima, un 34enne marocchino. La parola definitiva è stata data dal padre dell'uomo, che si era presentato ai carabinieri di Corsico per denunciare la scomparsa del figlio. I militari gli hanno mostrato le fotografie con i tatuaggi, precedentemente diffuse dalla polizia di Varese, e lui ha capito che quell'uomo deceduto era proprio il figlio.

Visti i numerosi tatuaggi sul corpo, la procura di Busto aveva autorizzato la diffusione delle fotografie nella speranza che potesse farsi avanti qualcuno che lo conosceva. Nessun dubbio sulla modalità della morte: omicidio, in seguito a un violento pestaggio e, probabilmente, a una qualche tortura. La questura di Varese procede ora con le indagini, in particolare per ricostruire il movente del delitto. Gli inquirenti ipotizzano un regolamento di conti nell'ambito dello spaccio di droga.

Tatuaggi sul cadavere a Vanzaghello

La zona del ritrovamento è nota per la vicinanza a boschi in cui l'attività di spaccio è fiorente. Il procuratore capo di Busto Arsizio, Carlo Nocerino, aveva parlato esplicitamente di possibili collegamenti con un altro omicidio, avvenuto a Rescaldina, dove il 2 aprile un uomo era stato ucciso con un colpo di pistola alla testa.

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