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Martedì, 23 Aprile 2024
Caso Yara

"La prova del dna non regge, nessuna certezza contro Bossetti"

Il dna sugli slip di Yara? "E' un elemento monco che in natura non esiste". I tradimenti di Marita? Indizi di contorno "che non possono spiegare un omicidio". E sulla scena del delitto "c'era una terza persona". Parla il legale di Massimo Bossetti

La prova del dna non regge, l’impianto accusatorio traballa, sulla colpevolezza di Bossetti non c’è "alcuna certezza". Così l’avvocato Claudio Salvagni, legale del carpentiere in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio. 

Bossetti è "molto provato ma determinato" a dimostrare la sua innocenza, ha affermato il legale ai microfoni della trasmissione Legge o giustizia, su Radio Cusano Campus. 

Salvagni prova a smontare pezzo per pezzo l’impianto accusatorio dei pm: "Le prove in mano all’accusa sono notorie: la traccia di dna rinvenuta sugli slip della vittima, le telecamere che riprenderebbero il furgone di Bossetti nei dintorni della palestra di Brembate, e poi ci sono elementi indiziari di contorno. Ad esempio hanno detto che la moglie di Bossetti forse aveva degli amanti e ciò avrebbe causato al muratore di Mapello una depressione che lo avrebbe indirizzato verso la ragazzina".

"I TRADIMENTI NON SONO UNA PROVA" - "Quest’ultimo elemento - ha affermato il legale - è impossibile e lo abbiamo dimostrato. Laddove ci fossero state delle relazioni extraconiugali, sarebbero avvenute in epoche molto lontane dal fatto. E poi sarebbe la prima volta che un tradimento si tramuterebbe in una furia omicida nei confronti di una ragazzina innocente".

LA PROVA DEL DNA: ECCO COSA DICE LA PERIZIA

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"NESSUNA CERTEZZA DAL DNA" - In aula la difesa proverà a dimostrare che la prova del dna non è sufficiente a inchiodare Bossetti:  "Il dna deve essere certo - ha dichiarato Salvagni- ci deve essere un’identificazione che sia certa. E quand’anche vi fosse questa certezza, abbiamo la prova sulla scena del crimine di una persona. Altra cosa è l’aver commesso il delitto. Ma comunque la cosa più importante che stiamo cercando di sottolineare è che nel caso di questo dna non vi è alcuna certezza”. 

GUERRA TRA PERIZIE-  "La mancanza della parte mitocondriale di questo dna fa sì che quel dna è una cosa che in natura non esiste - insiste Salvagni - Non c’è spiegazione del motivo per cui nel dna rintracciato sugli slip di Yara manchi un elemento. E’ come se a una persona mancasse tutta la parte posteriore. Ovviamente questo non è possibile. E’ un elemento monco che non può essere usato per accusare una persona di omicidio. Quando verranno sentiti i Ris e i genetisti, capiremo se e dove ci sono degli errori. Nel contraddittorio tra i nostri consulenti e quelli della Procura, capiremo se quell’elemento sarà oggettivo, serio e incontrovertibile".

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