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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Milano

Uccisi dal gas nella "loro" fabbrica: tre operai morti intossicati a Milano

Il dramma si è consumato alla Lamina spa, azienda che lavora metalli. Chi erano le vittime

Drammatico incidente sul lavoro alla Lamina spa di via Rho a Milano, un'azienda che lavora metalli dove nel pomeriggio di martedì tre operai sono morti e altri tre sono rimasti intossicati - uno in maniera gravissima - durante il proprio turno di lavoro. Il dramma è avvenuto poco dopo le 17 in una buca scavata a due metri di profondità nel terreno per fare spazio a un forno. Doveva essere un'operazione di routine, scrive MilanoToday.

Nel fosso che ospita il forno sono scesi prima in due, poi un terzo. Quindi, quando gli altri tre colleghi si sono accorti che qualcosa stava andando storto, si sono precipitati anche loro in quella che è diventata per tutti una trappola velenosa senza via d'uscita. Lì hanno trovato la morte Marco Santamaria - quarantadue anni -, Giuseppe Setzu - quarantotto anni - e Arrigo Barbieri, cinquantasette anni. Suo fratello Giancarlo, di quattro anni più grande, è ricoverato al San Raffaele in condizioni disperate dopo essere stato soccorso in arresto cardiocircolatorio dai medici del 118. Meglio è invece andata a Alfonso Giocondo, quarantasette anni, e Giampiero Costantino, quarantaquattro, che sono stati trasportati alla clinica Città Studi in codice giallo e fuori pericolo di vita.

La procura di Milano indaga per omicidio colposo plurimo. La fabbrica è stata sequestrata per poter effettuare gli accertamenti necessari.

Incidente sul lavoro alla Lamina Spa di Milano (B&V Photographers)

Tra i feriti c'è anche un capo squadra dei vigili del fuoco, tra i primi giunti a prestare soccorso. Il pompiere, lievemente intossicato, è stato trasportato in codice giallo al Niguarda per accertamenti: le sue condizioni, comunque, non destano preoccupazione. I sei operai, hanno accertato i carabinieri del comando provinciale di Milano, sono rimasti intossicati durante alcune operazioni di pulizia di un forno dell'azienda, usato proprio per fondere - a temperature altissime - i metalli. Nell'aria, i militari e i vigili del fuoco non hanno trovato monossido di carbonio ed è molto probabile che il "gas killer" sia stato l'azoto, spesso utilizzato nei processi di lavorazione metalmeccanici.

Così i colleghi hanno cercato di salvarli

Secondo le prime ricostruzioni, due operai - i primi a scendere nel fosso - avrebbero immediatamente perso i sensi. La stessa sorte, poco dopo, sarebbe toccata ai loro colleghi che avevano cercato di aiutarli. I soccorritori del 118 - arrivati sul posto con tredici mezzi - hanno infatti trovato i quattro operai svenuti e in arresto cardiaco. I primi a percorrere le scale che portano all'area del forno sarebbero stati Arrigo, responsabile della produzione, e Marco, elettricista di una ditta esterna, che avrebbe dovuto lavorare proprio sul forno che in giornata aveva avuto un guasto. Dopo pochi secondi, per l'aria satura di gas, i due sarebbero svenuti e il primo ad accorrere è stato Giancarlo, ormai prossimo alla pensione e fratello di Arrigo. L'uomo avrebbe immediatamente accusato un malore e a quel punto Alfonso e Giocono - i due intossicati meno gravi - avrebbero cercato, inutilmente, di portarlo via dalla buca. 

L'ultimo a intervenire, mentre l'allarme era già scattato e gli altri operai si erano allontanati, sarebbe stato Giuseppe, che si sarebbe letteralmente lanciato in quel fosso dove poi ha trovato la morte. L'azienda, per permettere alle forze dell'ordine di effettuare tutti gli accertamenti del caso, è stata posta sotto sequestro e in via Rho sono arrivati anche il pm Gaetano Ruta e il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, che coordineranno l'indagine che dovrà accertare eventuali responsabilità di un incidente che è costato la vita a tre persone, morte durante il loro turno di lavoro. 

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