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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Genova

Gli operai occupano l'Ilva di Genova: “Rispettate gli accordi”

I lavoratori, insieme ai rappresentanti della Fiom, hanno sfilato per la città in corteo prima di occupare lo stabilimento

Infuria la protesta degli operai dell'Ilva di Genova. Nella mattinata di oggi, 6 novembre, i lavoratori insieme ai rappresentanti della Fiom hanno deciso di occupare la fabbrica: davanti all'ingresso è già comparsa una tenda. Poco prima per la città si era mosso il corteo degli operai, partito dallo stabilimento di Cornigliano e giunto poi nei pressi della Prefettura. I manifestanti, partiti alle 10,30 circa, hanno percorso le strade del ponente genovese, paralizzando il traffico. Alle 12 circa erano davanti al bivio per la strada a mare.

La vertenza

Al centro della protesta la vertenza: il tavolo nazionale del 31 ottobre a Roma sembra mettere a rischio l'Accordo di programma e così i lavoratori genovesi hanno deciso per un nuovo momento di confronto.

L'incontro al Ministero

Mercoledì 8, invece, i lavoratori con tutta probabilità si recheranno sotto la sede della Regione Liguria proprio mentre il presidente Giovanni Toti, insieme con l'assessore Rixi e il sindaco Bucci andranno a Roma per un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico con il ministro Calenda

Ilva, operai occupano lo stabilimento (ANSA)

Sindacati divisi

Anche se Fim e Uilm hanno deciso di sedersi al tavolo della trattativa, per la Fiom - che ha deciso invece di unirsi nuovamente ai lavoratori in corteo - “è evidente il tentativo da parte del Governo di scippare nella “trattativa” paludosa a Roma l'Accordo di Programma di Genova. Nell'augurarsi che le altre organizzazioni sindacali unitamente alla Regione e al Comune ed agli altri firmatari non accettino o avvallino la polpetta avvelenata, che serve solo a giustificare il furto dell'Accordo di Programma per Genova, la Fiom dichiara che farà tutto il possibile perché l'Accordo stesso venga rispettato”.

Manganaro (Fiom-Cgil): “No agli esuberi”

“La situazione è grave -ha spiegato il segretario genovese della Fiom Cgil, Bruno Manganaro- perché a Roma stanno cercando di scipparci l’accordo di programma. Ci stanno fregando e noi questa cosa non possiamo accettarla”. “Abbiamo fatto un patto insieme alla città e al governo -ha sottolineato il segretario genovese della Fiom- e chiediamo che venga rispettato. Venti giorni fa -ha ricordato Manganaro- abbiamo scritto tutti insieme al governo, chiedendo di essere convocati perché ne abbiamo diritto ma questo diritto ci viene negato”.

Fiom: “Non siamo isolati”

“L’iniziativa di questa mattina dei lavoratori di Genova di occupare lo stabilimento di Cornigliano dimostra che la Fiom non è isolata. I lavoratori sono gli unici che possono isolare la Fiom, ma con la mobilitazione di oggi dimostrano esattamente il contrario”. Lo affermano in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Rosario Rappa, segretario nazionale Fiom-Cgil. “La Fiom – proseguono – ringrazia i lavoratori di Genova che con la loro iniziativa stanno mantenendo alta la mobilitazione per permettere l’avvio del negoziato per la vertenza Ilva. Per la nostra organizzazione è necessario che il ministro Calenda riveda la sua scelta di non convocare al tavolo sull’Accordo di programma tutti i soggetti firmatari. Non è sufficiente aver congelato il procedimento ex articolo 47 per avviare il confronto. La vertenza per la cessione del Gruppo Ilva non è un fatto tecnico tra governo, azienda e sindacati: è un confronto da cui dipendono occupazione, produzione industriale e risanamento ambientale”.

Mise: “Stupore e sconcerto”

 “Desta stupore e sconcerto che la Fiom-Cgil promuova, fuori da ogni regola, l’interruzione delle attività e proclami il presidio dello stabilimento Ilva di Genova, mentre il confronto fra le parti si è finalmente concretamente avviato”. Lo afferma il Mise in una nota. “Il ministero dello Sviluppo Economico – prosegue la nota -, con molta determinazione, è intervento per consentire la ripresa del confronto tra azienda e sindacati su basi più favorevoli per i lavoratori sia per quanto riguarda gli aspetti occupazionali sia con riferimento a quelli relativi al reddito per tutti i lavoratori Ilva. Ovviamente continuerà a vigilare affinché il negoziato si concluda con il consenso di tutte le parti. Proprio mentre si apre il confronto, reparto per reparto, del piano industriale proposto dall’investitore una simile iniziativa rischia di mettere a repentaglio la trattativa per tutta l’Ilva”. “Si ricorda che tra investimenti industriali ed ambientali – dell’Amministrazione Straordinaria e dell’investitore – e rimborso ai creditori – conclude il Mise – stiamo parlando di 5,3 miliardi di euro, ovvero il più grande investimento industriale in Italia da decenni a questa parte”.

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