"Camion contro i lavoratori che scioperano, sfiorata un'altra tragedia": la denuncia del sindacato
Forze dell’ordine, Digos e carabinieri indagano su quando denunciato questa mattina da SI Cobas Alessandria-Tortona fuori dalla Miliardo Yida di Pontecurone
"Camioncino si lancia a folle velocità contro i lavoratori Miliardo Yida in sciopero: un operaio, salvo per miracolo, rimane ferito": questa la denuncia sui social del sindacato SI Cobas Alessandria-Tortona, che questa mattina aveva organizzato un picchetto di fronte alla Miliardo Yida di Pontecurone, un'azienda che si occupa di recupero plastica e carta da macero. "Un altro tentato omicidio: basta violenze contro i lavoratori", tuona il sindacato, riferendosi alla tragedia di Biandrate (Novara), dove qualche giorno fa il sindacalista Adil Belakhdim è stato travolto e ucciso da un camion aveva forzato un presidio di protesta. Secondo il sindacato questa mattina, "con i lavoratori Miliardo Yida in sciopero dai cancelli della fabbrica di Pontecurone (AL) si è sfiorato un altro morto".
"Poco dopo l'inizio dello sciopero, sbucando all'improvviso dalla via Emilia col suo camioncino, il responsabile interno della Miliardo Yida si è lanciato a folle velocità contro gli operai e i solidali presenti, consapevole di investirli indiscriminatamente. Ad un operaio, salvo per miracolo essendo riuscito a schivarsi grazie ai compagni, il responsabile col camioncino è passato sulla gamba", si legge nel post di denuncia su Facebook. Le forze dell’ordine, Digos e carabinieri, stanno verificando quando accaduto. Si attende la replica dell'azienda.
In un successivo post, il sindacato denuncia inoltre che "il responsabile del tentato omicidio, responsabile dell'azienda, non è nuovo a questo tipo di azioni criminali: poche settimane fa aveva compiuto esattamente la stessa azione criminale durante la manifestazione di lavoratori e solidali davanti alla fabbrica - infatti, attualmente è anche denunciato a piede libero per quell'episodio".
Conclude la nota del sindacato:
"Come lavoratori che lottano per rivendicare miglioramenti delle condizioni di lavoro e vita, non accettiamo che chi fa sciopero diventi bersaglio e vittima di crumiri scatenati e assassini.
Criminali che - dopo i fatti di Biandrate e anche della Brt di Campogalliano (MO), a causa del clima antioperaio e antimmigrati creato dalla violenza di padroni e Stato - si sentono spinti e legittimati a provare a ferire e addirittura uccidere i lavoratori che scioperano per tutti: rivendicando salario, diritti e dignità contro licenziamenti, precarietà e repressione.
La lotta continua: lo sciopero va avanti per ottenere il reintegro dei lavoratori licenziati, la messa in sicurezza di questa fabbrica pericolosa ed inquinante, il rispetto degli accordi migliorativi del sindacato”