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Mercoledì, 24 Aprile 2024
12 indagati

Ordine ario romano: l'odio contro ebrei ed extracomunitari tra Facebook e WhatsApp

Secondo gli investigatori, l'organizzazione stava pianificando un attentato contro una struttura Nato. Oltre a dodici misure cautelari eseguite a Roma, Cagliari, Cosenza, Frosinone, Latina, L'Aquila, Milano e Sassari, sono scattate una serie di perquisizioni in diverse città italiane

Si chiama "Ordine ario romano" l'organizzazione smantellata dalle forze dell'ordine dopo un'inchiesta della procura di Roma. Dodici misure cautelari dell'obbligo di presentazione all'autorità giudiziaria sono state eseguite nei confronti di altrettante persone, tra i 26 e i 62 anni, ritenute appartenenti al gruppo. Secondo quanto emerso, l'organizzazione faceva propaganda di idee naziste e antisemite, diffondeva tesi negazioniste, video e immagini dal contenuto razzista e discriminatorio, oltre a istigare a commettere azioni violente contro ebrei ed extracomunitari.

Cos'è la rete Ordine ario romano smantellata dai Ros

L'accusa ipotizzata nei confronti dei dodici indagati è di associazione finalizzata alla propaganda e all'istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa. L'organizzazione, dicono gli investigatori, aveva appena iniziato a pianificare un'azione contro una struttura della Nato. Le indagini, compiute dai carabinieri del Ros e dalla procura di Roma, sono partite nel 2009 e hanno portato alla scoperta del gruppo, molto attivo sui social dove - attraverso due pagine Facebook e una community Vk, uno dei social più utilizzati in Russia - venivano diffusi i contenuti razzisti e le tesi complottiste. Tanti sono stati i post e i contenuti multimediali offensivi rilevati dal Ros, grazie al lavoro di ricerca svolto dal Reparto indagini telematiche, unità specializzata nelle investigazioni telematiche e web, che ha ricostruito la rete relazionale e le abitudini social del gruppo.

Collegato a Ordine ario romano c'era poi il gruppo WhatsApp chiamato Judenfreie Liga (Oar) dal quale gli indagati istigavano a compiere azioni violente contro ebrei ed extracomunitari. E sempre su questo gruppo si era iniziato a pianificare un attentato contro una struttura della Nato, con ordigni confezionati in maniera artigianale anche grazie alla collaborazione di altri gruppi simili che operavano in Portogallo. Oltre alle misure cautelari, eseguite a Roma, Cagliari, Cosenza, Frosinone, Latina, L'Aquila, Milano e Sassari, sono scattate una serie di perquisizioni in diverse città italiane.

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